L’approfondimento precedente ha messo in luce il rischio di piogge alluvionali su alcune regioni d’Italia. L’attuale mira ad evidenziare la “pericolosissima” dinamica barica che andrebbe a svilupparsi qualora l’affondo perturbato nord atlantico dovesse estendersi sul nord Africa.
Tale eventualità fu contemplata nelle previsioni a lungo termine realizzate mercoledì scorso. In quell’occasione manifestammo la preoccupazione derivante dal blocco anticiclonico orientale, riproposto anche stamane dai principali modelli. La mappa che vi mostriamo, una MultiModel del 7 novembre, piazza un muro altopressorio sull’Europa orientale ed è evidente l’impossibilità del Vortice Perturbato di progredire liberamente ad est.
Purtroppo la saccatura atlantica, dopo aver percorso l’asse franco-iberico, potrebbe scivolare sul nord Africa ed il calore latente presente laggiù andrebbe a ringalluzzire la struttura ciclonica tramutandola in una “bomba ad orologeria”. Un posizionamento come quello evidenziato risulterebbe davvero deleterio per alcune regioni, ma va detto che nei prossimi giorni potrebbero subentrare aggiustamenti di tiro che andrebbero valutati in corso d’opera. La nostra speranza è che i modelli tornino sui loro passi, evitando l’ipotesi “goccia fredda” e riproponendo – come avvenuto i giorni scorsi – un graduale spostamento della saccatura senza lo sprofondamento a sud.