Abbiamo seguito fin dal suo nascere l’evoluzione della profonda depressione, che, insolitamente, ha spinto un forte flusso di aria fredda artica in direzione degli States.
Si è trattato della prima grande ondata di freddo del semestre invernale, ma la sua proporzione la si può oramai definire eccezionale, stante la quantità di neve caduta.
In particolare l’area di Buffalo è stata investita dal fenomeno dello “Snow Lake effect”, in base al quale le correnti fredde e secche canadesi si riempiono di umidità passando al di sopra della superficie del Lago Eire (ovviamente ancora non gelata), e scaricando la neve sulla città.
Un fenomeno non dissimile dallo Stau che si verifica in Adriatico con le fredde correnti dei Balcani.
La grande nevicata di Buffalo ha lasciato ben 320 mila abitazioni prive di corrente elettrica.
Sono caduti, giovedì 12 ottobre, ben 8,6 inches di neve, equivalenti a 21,8 cm di neve fresca, la più pesante nevicata in questo mese, dal 31 ottobre 1917, quando ne caddero 15,2 cm.
Si tratta di un record in 137 anni di rilevazioni a Buffalo.
Nei dintorni della città, la neve è stata anche molto più alta.
Le temperature sono state negative, anche questa mattina, ma durante il giorno oramai salgono di diversi gradi sopra lo zero, permettendo lo scioglimento di questa neve molto anticipata.