Nel Pacifico Occidentale, Soulik è diventato un tifone giovedì ed è passato molto vicino a Iwo Jima nelle prime ore di venerdì. Nella mattina, le osservazioni riferite a Iwo Jima indicavano venti sostenuti a oltre 40 miglia orarie, con raffiche a oltre 70 miglia orarie. La visibilità era scarsa, meno di 2 km, a causa delle raffiche di pioggia.
Soulik, secondo le previsioni, dovrebbe raggiungere sabato il suo “picco” di intensità (alle 6 GMT era un tifone di categoria 2, con venti a oltre 100 miglia orarie, intorno ad un centro situato a 24,8°N 140,9°E), dopo aver percorso un tratto di Oceano a nord di Iwo Jima. Ora la tempesta si dirige verso nord, poi curverà verso nordest, rimanendo lontano dal Giappone, iniziando ad indebolirsi. Per le 6 GMT di domenica il tifone, sceso alla categoria 1, dovrebbe essere centrato a 28,7°N 142,4°E, con venti sostenuti a 85 miglia orarie.
Ojmjakon, giovedì 12 ottobre: temperatura minima -29,5°C. L’inverno siberiano è ormai iniziato e il “quasi -30°C” del villaggio della Jacuzia ne è la prova più lampante, ma non l’unica. Anche Verhojansk, l’altro “polo del freddo”, fa già registrare temperature molto basse (-15,6°C la minima del 12 ottobre), comunque più “miti” che a Ojmjakon.
Piogge abbondanti in Turchia sudoccidentale e Grecia meridionale giovedì 12 ottobre. 43 mm sono stati registrati ad Antalya, in Turchia, mentre 48 mm sono caduti su Rodi, in Grecia.
In Canada, forti venti hanno investito la Baia di Hudson negli ultimi giorni. La città di Churchill, in Manitoba, tra giovedì e venerdì ha registrato vento sostenuto quasi sempre oltre le 35 miglia orarie, con raffiche a oltre 50 miglia orarie.
Forti venti hanno investito parte della Groenlandia giovedì. La velocità del vento è stata per tutta la giornata tra le 30 e le 40 miglia orarie a Nunarssuit e Frederikshab Isblink, con raffiche a oltre 50 miglia orarie.
Ancora intense piogge, a carattere di nubifragio, a causa di una forte “tropical wave” nelle Antille. Giovedì 12 ottobre, sono stati registrati 65 mm all’aeroporto Canefield, a Dominica, e 62 mm a Raizet, Guadalupa.
Caldo estivo sull’Australia sudorientale e la Tasmania tra giovedì 12 e venerdì 13 ottobre. Melbourne ha avuto giovedì una massima di 35°C (la media delle massime del periodo è 19°C), poi è transitato sulla regione un fronte freddo che ha riportato quasi nella norma la temperatura di venerdì (massima 24°C), giornata in cui invece l’onda calda si è fatta sentire più a est, per esempio su Sydney, la cui massima è stata 36°C, 14°C al di sopra della media del periodo. Segnaliamo che i 35°C di Melbourne sono stati registrati con vento da nordovest a oltre 40 km/h (raffiche a oltre 70 km/h), proveniente dagli infuocati deserti dell’interno e ulteriormente riscaldato per effetto foehn, discendendo dai rilievi situati a ovest-nordovest rispetto alla città. L’umidità era molto bassa, al 9%, con dew point -2°C.
Anche a Sydney il caldo di venerdì è stato incrementato dalla ricaduta favonica, visto che soffiava il brickfielder, il vento caldo da nord-nordovest, che ha anche portato molto in basso il tasso di umidità. I 36°C erano infatti abbinati ad una umidità relativa del 14%, con dew point di soli 4°C.