La situazione sul continente europeo è ancora governata da un vortice depressionario sulla penisola scandinava che, complice una figura anticiclonica di origine artica distesa sulla superficie oceanica, invia correnti instabili che dalla Scandinavia si spingono verso l’Europa sudoccidentale coinvolgendo tutto il comparto atlantico fin verso la penisola iberica.
L’Italia ora gode di una pausa soleggiata, ma dall’inizio della prossima settimana e per tutta la stessa, sarà interessata da una conca depressionaria che arrecherà precipitazioni sparse a carattere temporalesco su buona parte della penisola.
Il tutto favorito dallo spostamento della saccatura ora sull’ovest continentale verso levante, ad opera della maggiore spinta anticiclonica sul sud oceanico, favorita da un approfondimento nell’area del Labrador di un sistema depressionario che attiverà correnti meridionali, enfatizzanti della rimonta dell’alta oceanica verso la penisola iberica.
Tale struttura però, non proseguirà la sua avanzata verso levante, ma cercherà un connubio con la figura anticiclonica artica, spingendo un promontorio verso nordest, abbracciando così tutta l’Europa affacciata sull’oceano, dal Portogallo alla Scandinavia, attivando un richiamo di correnti meridionali che porteranno un respiro estivo su tali aree.
Ad est di tale figura altopressoria, per contro, si attiveranno correnti instabilizzanti che genereranno una saccatura che gradualmente si estenderà dalla Russia verso il bacino centro orientale del Mediterraneo.
La nostra penisola a conti fatti resterà in una palude barica, con correnti instabili e a tratti perturbate, con frequenti fenomeni di instabilità, che dal nord si estenderanno verso il resto della penisola, con maggiore coinvolgimento delle aree montuose.
La depressione oceanica non riuscirà a penetrare la barriera anticiclonica, e si coricherà con asse sudovest nordest in pieno oceano, permettendo la crescita dell’area anticiclonica di sbarramento, grazie al maggiore contrasto tra l’aria calda richiamata dalla depressione e quella più fresca che dalle aree europee di nordest verrà richiamata verso il Mediterraneo.
Una situazione che al momento fin dove le carte si spingono non sembra dare segno di cambiamento, facendo si che giugno prosegua all’insegna dell’instabilità e con un trend termico sottotono alla stagione, seppure in questa seconda fase, più mite della precedente.
L’Europa occidentale subisce maggiormente le impennate dovute a richiami caldi a causa della formazione in oceano di estese depressioni non in grado di penetrare il continente in maniera franca, ostacolate nel loro incedere dalla formazione sempre più costante di barriere più o meno resistenti nate dal connubio dell’alta oceanica con l’anomala figura artica, che sempre più si rende protagonista di una stagione che assume le caratteristiche classiche della primavera più che della stagione estiva.
Atteniamoci ai modelli di previsione non addentrandoci oltre la prossima settimana, che ancora una volta sarà contraddistinta dalla variabilità a tratti perturbata, in un contesto termico gradevole, assolutamente lontana dai terribili proclami prestagionali che i mass-media avevano tanto pubblicizzato, di estate rovente proprio a partire dalla fine di maggio, e che invece si presenta come una lunga dolce ed imprevedibile primavera.