Cominciamo con l’analizzare, brevemente, la situazione a livello Europeo. Con l’ausilio dell’immagine satellitare possiamo identificare due zone di Bassa Pressione: una si dirige sul Regno Unito, o giù di lì, l’altra è stazionante in Scandinavia. Tra le due quella che riveste maggior interesse è quest’ultima, in quanto capace di attrarre a sé i primi freddi di origine Polare. Alla quota di riferimento degli 850 hPa, che sappiamo corrispondere grosso modo ai 1500 m di altitudine, v’è una temperatura di appena 5 gradi.
Il ciclone Scandinavo trae origine dall’ex uragano Katia, divenuto in seguito tempesta tropicale ed infine declassato a depressione tropicale. Rammentiamo che al suo passaggio, avvenuto agli esordi settimanali, le Isole Britanniche e in seguito tutta la parte settentrionale Europea, hanno dovuto affrontare condizioni di cattivissimo tempo. Una volta giunta in Scandinavia, la depressione ha cominciato ad attrarre a sé aria fredda di origine Artica, che a sua volta ne ha consentito la sopravvivenza.
Spostandoci alle nostre latitudini, beh, sappiamo esser presente un’area d’Alta Pressione che ingloba buona parte del Mediterraneo. Si estende dalla Penisola Iberica alla Grecia e poi più a nord sino a scavalcare le Alpi e raggiungere vari Paesi dell’Europa centro orientale. Se ieri pomeriggio ci fossimo presi la briga d’osservare quel che accadeva in quelle zone, avremmo notato una situazione di stallo che neppure nei mesi di Luglio e Agosto fummo in grado d’apprezzare.
La struttura altopressoria sta garantendo un’efficace protezione contro eventuali perturbazioni, che per ora non sono ancora in grado di vincerne la resistenza. Ieri è stata una delle giornate più calde di Settembre, si pensi che le massime hanno varcato la soglia dei 30°C su tantissime città peninsulari e insulari. Addirittura in molte regioni la colonnina di mercurio si è fermata solo dopo aver raggiunto i 34°C, confermando un trend termico assolutamente spropositato.
Affinché la media mensile possa essere rispettata, c’è bisogno che nell’ultima decade arrivi il freddo, altrimenti si rischia di confermare un trend che ci accompagna da diversi anni: il sopra media.
Intanto è giusto ribadire l’invecchiamento della struttura anticiclonica e la minor vigoria ha fatto sì che alle alte quote si inserissero spifferi d’aria fresca e instabile sino ad arrivare alla formazione di una piccola goccia fredda. Quella goccia fredda la ritroviamo, stamane, ubicata in Sicilia e difatti sino alle prime luci dell’alba era presente una vivace attività temporalesca nella parte nord occidentale dell’Isola.
Nelle prossime ore assisteremo ad un rinvigorimento dell’instabilità nelle aree interne insulari, in estensione all’entroterra calabro. Qualche altro acquazzone potrebbe verificarsi nelle zone interne abruzzesi e occasionalmente su Alpi occidentali/rilievi della Carnia. Nelle altre regioni splenderà il sole, o perlomeno, avremo una giornata tipicamente estiva. E’ possibile che altri cumuli possano formarsi in altre aree montane, ma la probabilità di precipitazioni appare molto blanda.
Le temperature, lo avrete intuito, non subiranno alcun tipo di variazione e significa che le massime arriveranno tranquillamente al di sopra dei 30°C. I venti, invece, saranno deboli variabili o a regime di brezza nelle ore più calde. Soltanto all’estremo Sud potrà esserci qualche raffica da nord, specie sul Canale d’Otranto.