Il maltempo sta interessando una parte dell’Italia, a fronte dell’avvicinamento della saccatura iberica e della genesi di una circolazione di bassa pressione in prossimità della Sardegna. Le regioni settentrionali e la Sardegna stanno così vivendo un contesto dalle parvenze persino autunnali, il tutto mentre aria calda d’origine sub-tropicale continua ad investire le regioni meridionali e la Sicilia.
La situazione sul Mediterraneo Centro-Occidentale è degenerata, divenendo molto temporalesca dalla serata di ieri (lunedì 14), non appena aria più fredda nord-atlantica è sprofondata verso il Marocco. Attualmente la parte più intensa della perturbazione temporalesca è situata tra il Canale di Sardegna ed il Golfo del Leone (su quest’ultima area sta agendo una pericolosa cella temporalesca a V), mentre sul Nord Italia sono in azione le piogge del fronte caldo, in attesa di una maggiore vivacità temporalesca nel momenti in cui risalirà il nucleo vorticoso instabile.
Non capita certo di rado d’assistere alla formazione di temporali così intensi e diffusi sul bacino del Mediterraneo nel cuore del mese di Giugno, quando in genere le uniche situazioni instabili degne di nota si verificano molto più facilmente lungo le zone interne e montuose (insorgenza temporalesca termoconvettiva). Un peggioramento di questo tipo è più tipico di fine agosto o settembre, mesi nei quali le prime infiltrazioni fresche ed umide atlantiche vanno a cozzare con le acque decisamente calde del Mediterraneo, le quali forniscono ulteriore energia. In quest’occasione, la grande potenzialità temporalesca è invece derivante perlopiù dalla continua alimentazione del flusso sub-tropicale e dalla confluenza con masse d’aria diversa.