Non eccessivamente freddo ma molto nevoso. Così potremmo descrivere, sintetizzando all’eccesso, l’inverno di Trieste.
Sul capoluogo giuliano nel corso della stagione si sono avuti otto episodi nevosi, ma solo un paio di essi hanno portato un modesto accumulo fin sulle rive del centro città. Il litorale a nord della città ha invece visto un importante episodio nevoso, con 15/20 cm di accumulo, nel mese di dicembre.
Molto abbondante è stata invece la neve sulla zona collinare della città, con accumuli che complessivamente hanno superato il mezzo metro a partire dai 150 metri di quota, facendo così di questo inverno, il più nevoso dal 1985.
Come mai è stata così forte la differenza tra la neve caduta sulla linea di costa e quella sulla prima collina? Il motivo è da spiegarsi nella mancanza di freddo davvero molto intenso, hanno prevalso irruzioni artiche di moderata intensità, con accentuati gradienti termici verticali, e il calore proveniente dal mare ha impedito un marcato raffreddamento degli strati d’aria prossimi ad esso.
E’ stato quindi un grande inverno per la neve sul Carso e fin sulla bassa collina, meno per il centro città, dove la temperatura minima assoluta è scesa appena sotto gli zero gradi, raggiungendo -1.4°C a dicembre e febbraio e -1°C a gennaio, ma dove comunque si è potuta apprezzare la dinamicità atmosferica, con perturbazioni che si sono presentate a cadenza regolare. Complessivamente le temperature sono state, rispetto alla norma 1961/90, leggermente sopra media a dicembre, sopra media a gennaio e leggermente sotto media a febbraio.
Nella foto di Stefano Zerauschek la nevicata notturna del 12 febbraio.