Sul Mediterraneo Centrale la pressione atmosferica si mantiene su valori pressoché livellati al suolo, ma in quota si fa ancora parzialmente sentire il respiro fresco ciclonico che sopraggiunge dai Balcani. La fragilità barica in quota è ulteriormente accentuata da una depressione atlantica, centrata poco al largo delle coste occidentali europee. Queste due figure cicloniche agiscono in sincronia al fine comune d’evitare espansioni anticicloniche subtropicali verso il Mediterraneo, mentre l’unico possedimento anticiclonico degno di nota, sullo scacchiere europeo, è quello posizionata sulla Penisola Scandinava.
L’eredità del vortice fresco sui Balcani farà sentire la sua azione nell’arco di tutto il fine settimana, con spiccata instabilità che in prevalenza tenderà ad agire al pomeriggio sui rilievi e sulle zone interne. Non verranno del tutto risparmiate alcune pianure interne o localmente qualche isolato tratto costiero, considerata la vivacità con cui si esprime ancora l’attuale fase instabile.
Il nostro Paese si trova ormai al confine dei vari protagonisti dello scenario barico e questo consente d’essere risparmiati dal maltempo, che invece colpisce diverse aree balcaniche e il comparto balcanico-danubiano, ove le precipitazioni hanno creato persino danni e vittime. Non dimentichiamo che anche l’Italia ha scontato un duro prezzo nel momento in cui la depressione fredda ha trafitto l’anticiclone, esattamente nello scorso fine settimana.
Cosa attenderci nella prossima settimana? Secondo le mappe ECMWF, non possiamo ancora riporre aspettative di una guarigione completa dell’attuale stasi d’instabilità atmosferica, in quanto non s’intravede all’orizzonte nessuna fase anticiclonica così solida da inibire del tutto i moti instabili dell’atmosfera nelle ore più calde, almeno per quanto attiene le zone interne o in prossimità delle principali catene montuose. Insomma, non è al momento in previsione nessuna fase anticiclonica come quella che ha preceduto questo lungo guasto meteorologico.
Questo non vuol dire che non si avranno dei passi evolutivi fin dall’inizio della prossima settimana, rivolti ad una maggiore attenzione anticiclonica verso il Mediterraneo. Tuttavia, la parte più forte dell’alta pressione sembra avere ancora tutte le intenzioni di rimanere a presidiare le terre scandinave. Nei primi giorni della settimana assisteremo all’ulteriore scollamento della ferita ciclonica sui Balcani, mentre la figura ciclonica oceanica non sembra avere la forza di muoversi verso levante e pertanto vi sarà spazio per una modesta elevazione anticiclonica dalla Penisola Iberica all’Europa Centro-Occidentale.
Il parziale incremento dei geopotenziali in quota dovrebbe interessare anche il nostro Paese, che tuttavia si verrà a trovare sul bordo orientale del promontorio anticiclonico e risentirà pertanto d’infiltrazioni d’aria instabile dai quadranti settentrionali, in parte collegate alla figura ciclonica morente sui Balcani. In parole povere, l’instabilità diurna termoconvettiva non mollerà certamente la presa e solo sulle Isole Maggiori il meteo sarà soleggiato ed estivo anche nelle ore più calde della giornata. La risalita termica fornirà ulteriore carburante ai sistemi temporaleschi ad evoluzione diurna.
L’evoluzione per la fase centrale della prossima settimana non dovrebbe riservare novità particolarmente rilevanti: è atteso un lentissimo ulteriore irrobustimento del promontorio anticiclonico, mentre finalmente spariranno quasi del tutto le tracce della circolazione ciclonica sui Balcani. L’alta pressione si mostrerà tuttavia ancora timida ed intimorita, poco propensa a spostarsi dal suo baricentro posto fra Penisola Iberica, Francia Meridionale e Mediterraneo Centrale.
L’Italia risentirà dunque ancora marginalmente della radice anticiclonica sub-tropicale ed ulteriori spifferi d’aria fresca, in questo caso da nord/ovest, potrebbero disturbare il soleggiamento diurno, perlomeno in prossimità dei rilievi. Il caldo inizierà a farsi sentire, con punte di 32/34 gradi sulle pianure e valli interne risparmiate dai temporali termoconvettivi. Non è ancora molto chiaro se almeno nel week-end del 4-5 Luglio l’anticiclone possa garantire una copertura stabilizzante più significativa sul cuore del Mediterraneo.