La strada del Mediterraneo Centro-Occidentale appare ormai spianata per l’avanzata graduale di quel cuneo anticiclonico che, al momento, apporta il proprio abbraccio di stabilità fra la Spagna e le Isole Baleari. Come nelle attese, il ciclone mediterraneo sta iniziando ad abbandonare la scena dei mari meridionali italiani: il perno ciclonico si è infatti già allontanato dal Canale d’Otranto verso la Penisola Ellenica.
Il movimento verso levante della depressionario ha portato la definitiva rotazione dei venti dai quadranti settentrionali anche sull’estremo Sud, con intensità molto sostenuta in Puglia per la relativa vicinanza al minimo barico. Queste correnti da nord hanno convogliato aria un po’ più fresca lungo l’Adriatico, con residui rovesci mattutini fra Abruzzo e Molise. Le spire del vortice perturbato hanno abbandonato le zone meridionali, ma la presenza d’aria fresca in quota ha incentivato una certa residua instabilità.
I temporali più organizzati si sono concentrati fra il Basso Tirreno e le coste settentrionali della Sicilia, oltre ai settori meridionali della Calabria e ionici della Puglia. Naturalmente questi rovesci non hanno risparmiato il messinese, creando qualche disagio per la macchina dei soccorsi sulle aree colpite dalla tremenda alluvione che finora ha provocato un bilancio tremendo con 21 vittime. Come ben sappiamo dai mezzi d’informazione, la lotta contro il tempo è per cercare i numerosi dispersi purtroppo sepolti nel fango, tuttavia le precipitazioni odierne non hanno certo assunto carattere di persistenza ed hanno concesso spazio ad intervalli con schiarite.
Nel corso del pomeriggio la situazione d’instabilità atmosferica ha incentivato la genesi di nubi a sviluppo verticale a ridosso dei principali massicci montuosi appenninici meridionali e delle Isole Maggiori. Non sono mancati brevi acquazzoni temporaleschi, maggiormente degni di nota sulle zone orientali della Sicilia.
L’alta pressione in avanzata da ovest non potrebbe essere una notizia migliore per le zone del Sud fortemente ferite dal maltempo. L’anticiclone chiuderà infatti il canale di correnti instabili al seguito del vortice sulla Grecia e questo comporterà una maggiore stabilità anticiclonica, destinata ad assumere connotati di persistente.
Nel frattempo, prosegue la fase meteo fortemente dinamica sulle alte latitudini europee: un nuovo vortice ciclonico, molto profondo, si è spostato rapidamente dall’Islanda verso la Scozia ed attualmente il minimo barico, addirittura di 971 hPa, si presenta prossimo alle coste norvegesi sud/occidentali. La fitta ragnatela di isobare associata al vortice è una diretta causa dei forti venti, che hanno investito già con forza diverse zone delle Isole Britanniche, in un contesto di decisa variabilità con rovesci sparsi a seguito del transito del fronte freddo.
Quest’ennesima bordata ciclonica è infatti accompagnata da ulteriori masse fredde d’origine artica, ben visibili nell’immagine satellitare da quel canale con nubi sotto forma di ciottolato, esteso dall’Islanda alla Gran Bretagna. La precedente avvezione fredda, che era sopraggiunta fin sull’Europa Centro-Orientale, ha invece perso importanza, poiché ora prevale un richiamo più mite ed umido occidentale che precede il nuovo assalto ciclonico sul Mare del Nord.