Anche la seconda decade è terminata, e siamo ormai prossimi alla conclusione dell’estate meteorologica, che, come noto, termina (ed inizia) tre settimane prima di quella astronomica, il 31 di agosto. A fine stagione ci occuperemo di tracciare nel dettaglio l’andamento di questa stagione, che ha vissuto una serie di anomalie climatiche, spesso contrastanti, come non frequentemente capita. In questo articolo ci occupiamo invece soltanto di formulare una breve analisi climatica di questa prima parte del mese d’agosto.
Dopo il caldo estremo di luglio che ha colpito principalmente il Nord e parte del Centro (Toscana in primis), agosto ha presentato il lato opposto dell’estate, fatto di forte instabilità e temperature più basse della media, specialmente al Nord Italia. Gli ultimi giorni hanno invece visto il ritorno di condizioni di estrema calura, limitate però alle regioni centro-meridionali.
Le temperature medie di questi primi venti giorni del mese, sono complessivamente in linea con la norma climatologica del periodo 1961/90, ma esclusivamente grazie al forte recupero che si è avuto negli ultimi quattro giorni, caratterizzati dall’onda calda africana. E forti sono le differenze tra le varie zone d’Italia: ad un Nord ancora sottomedia, da mezzo grado ad un grado, fanno da contrappeso il Sud e soprattutto la Sicilia, regione quest’ultima in cui si registrano temperature di un grado più elevato rispetto alla media.
Bisogna dire che la media 1961/90, per alcune località italiane specialmente del Nord, è ormai obsoleta, nel senso che non rappresenta più le condizioni climatiche medie degli ultimi due o tre decenni.
Per una spiegazione più approfondita del concetto ed un’analisi dettagliata, abbiamo scelto come esempio la città di Milano, di gran lunga il più importante centro urbano dell’Italia settentrionale, attraverso i dati dell’aeroporto di Linate. Per vari motivi legati sia a modifiche climatiche su larga scala, sia ad effetti locali come un maggiore effetto isola di calore urbana (e forse per alcuni brevi periodi anche a rilevamenti alterati), a Milano le estati risultano assai più calde rispetto al passato.
In questi primi venti giorni di agosto la stazione milanese di Linate ha fatto registrare medie di +17.2°C per quanto riguarda le temperature minime e di +27.6°C per quanto riguarda le massime. Questi dati sono in linea con la media climatologica per l’intero mese di agosto del periodo 1961/90, ma assai diversi dalla media degli ultimi tre decenni.
Da un’analisi più approfondita scopriamo infatti che se la media di agosto del periodo 61/90 è di +16.7/+27.7°C, quella del periodo 1976/2005 è di +18/+29°C, quella del periodo 1986/2005 è di +18.7/+30°C e, infine, quella dell’ultimo decennio (1996/2005) è di +19.3/+30.5°C.
Questi ultimi dati ci informano su quanto il mese in corso sia ben differente rispetto ai mesi d’agosto più recenti, e quanto quindi possa essere percepito come anomalo. E’ dal 1984 infatti che non si registra un mese d’agosto freddo come quello in corso, sebbene una valutazione definitiva andrà fatta solo alla sua conclusione.
Ma la differenza con i mesi di agosto più recenti, risulta ancor più marcata analizzando i dati della seconda decade appena conclusa. La temperatura media massima degli ultimi 10 giorni è stata a Milano-Linate di +25.8°C e risulta la più fredda degli ultimi 30 anni. Mai a partire dal 1977 era stata infatti inferiore ai +26°C. Anche la media delle temperature minime, pari a +16.7°C, è fra le più basse degli ultimi 30 anni, ma non la più bassa: negli anni 1977, 1978, 1979 e 1984 fu infatti ancora più bassa e in due casi sotto i +16°C. Si ottiene un’anomalia rilevante anche confrontando i dati della decade in esame con quelli medi climatologici del periodo 1961/90, anomalia complessivamente pari a -1.5°C, e -2.4°C riguardo le sole temperature massime.
Imbarazzante il confronto con il terribile agosto 2003. Quell’anno la media della seconda decade fu di +22.4/+35.7°C e la media dell’intero mese +22.2/+35.2°C. Per curiosità, il mese d’agosto opposto a quello del 2003 è non certo l’attuale, bensì quello del 1976. Quell’anno la media del mese fu di +15/+24.8°C e la media della seconda decade +15.2/+24.4°C; non venne registrata nessuna temperatura massima pari o superiore ai +30°C e solo tre furono quelle superiori ai +27°C, mentre la temperatura minima più elevata fu di appena +18°C.
Tornando all’attualità, non possiamo non citare la ripresa delle piogge al Nord Italia, anche in quelle aree che soffrono tuttora di un deficit pluviometrico consistente da inizio anno. Gli effetti di una primavera così secca non potranno infatti essere colmati in brevissimo tempo, ma lo stato di conclamata siccità è ormai un ricordo su quasi la totalità del territorio italiano. Episodi di instabilità, con temporali anche molto violenti, hanno colpito non solo il Nord Italia ma anche il Centro e, nella prima parte del mese, il Sud, mentre negli ultimi giorni a far parlare di sé è soprattutto la forte ondata di caldo che sta sperimentando il Sud, evento di cui però tratteremo in separata sede.