Il sito del NOAA è un insostituibile portale di informazione meteorologica e climatica che Enti similari europei dovrebbero prendere ad esempio. Dal sito NOAA abbiamo rilevato nel fare ricerche su ITCZ (linea di convergenza intertropicale responsabile in parte delle ondate di calore anomalo in Europa) che su ampi territori del deserto tra Libia e Algeria, nella seconda decade di giugno si sono avute precipitazioni eccezionalmente rilevanti.
Ritengo che si tratti solo di stime della pioggia caduta, non sono a conoscenza di una rete pluviometrica diffusa nel deserto. Tuttavia il dato appare molto significativo, inoltre emerge che la linea ITCZ si è spostata verso nord favorendo piogge notevoli in zone desertiche, causando caldo e siccità in Europa.
Le stime NOAA indicano piogge anche di oltre 100 mm in due settimane, cadute in un territorio vasto come tutto il settore nord occidentale italiano, dove un tale apporto di pioggia così diffuso, avrebbe attenuato la devastante siccità.
In Italia ormai da diversi anni piove con discontinuità temporale e territoriale, a fronte di eventi piovosi notevoli su un’area, altre patiscono deficit di pioggia, con conseguenti siccità. La forte anomalia appare concentrarsi specialmente sul Nord Italia, in particolare nel settore occidentale. Ma anomalie sulla piovosità si sono verificate su tutto il nostro territorio.
Le cause sono da attribuire ad un cambio di circolazione atmosferica che riduce le occasioni di pioggia.
Sovente le perturbazioni che giungono sull’Italia trovano uno sbarramento naturale, che per altro c’è sempre stato nelle Alpi. Le circostanze vedono questi imponenti rilievi come ostacolo, così che le nubi giungono indebolite e le piogge cadono mal distribuite. Poi vi sono i periodi eccessivamente piovosi (le nubi si infilano tra i monti e vi permangono apportando forti precipitazioni, è l’effetto stau), un po’ come forse è sempre avvenuto, i fiumi in secca ricevono grandi quantità d’acqua, in montagna nevica copiosamente, ma poi torna il sereno per lunghi periodi, il sole è implacabile, l’umidità atmosferica si abbassa repentinamente e si attivano elevati livelli di evaporazione.
In una situazione che vede una drastica diminuzione dell’umidità atmosferica derivante sia dal numero di giorni nuvolosi, che da quelli con pioggia, si ottiene una maggiore evaporazione, e gli strati superficiali del terreno si induriscono, divengono impermeabili e non lasciano filtrare l’acqua che cadrà successivamente. Aumenta il rischio alluvionale.
Le piogge localizzate e violente, magari estive, sono meno benefiche di quelle che perdurano nel tempo come avveniva nel passato, così da un’analisi complessiva della piovosità di buona parte del Nord Italia si rileva che piove con scarsa efficacia.
Eppure non sono lontane le annate delle grandi piogge, gli inverni di eccezionali nevicate sulle Alpi, tuttavia appaiono molto più frequenti quelli dove piove meno della media e molto meno frequentemente.
Il Nord Italia è l’area geografica italiana più popolata, più industrializzata ed anche più piovosa, se per le regioni del Sud e le Isole la siccità è un evento ricorrente e si sono realizzate opere di grande impatto per favorire l’agricoltura e approvvigionare d’acqua i centri abitati, al Nord piogge frequenti, fiumi con grandi disponibilità d’acqua, non hanno suggerito la costruzione di opere o di reperire soluzioni preventive per difendere attività e persone dalla eventuale siccità.
Ma la siccità al Nord Italia non è un fatto nuovo, senza andare nel dettaglio di quanto succede quest’anno, vi è sempre da rammentare che caldo, attività industriali, crescita economica e dello stile di vita, accrescono i consumi di acqua, non solo di energia elettrica.
Il Clima sta cambiando, le proiezioni degli scienziati indicano che nel futuro avremo una maggiore variabilità climatica, ed il rischio di ricorrenti siccità potrebbe non essere escluso.
Può essere che quindi anche per il Nord Italia, area di alto livello sociale ed economico si debbano progettare soluzioni preventive per evitare danni e problemi per la siccità?
Il Nord Italia, nella Val Padana e le colline attorno, ospita aree fortemente coltivate, dove viene praticato l’allevamento. La siccità sta togliendo la possibilità che i raccolti vadano a termine in molte zone, con conseguente perdita economica.
Con questo articolo non intendo fare alcun allarmismo proprio nei giorni in cui si vive nella calura e i media giustamente, rammentano che c’è siccità, tuttavia le grandi scelte, quelle che comportano spese ingenti, sono fatte in coincidenza e dopo le emergenze.
In Italia, paese di terremoti, si sono obbligati i costruttori a rispettare regole antisismiche, sono state adeguate, specie al Nord, le abitazioni, in vista di eventuali terremoti nelle zone a rischio. La prevenzione in vista di un clima un po’ capriccioso, in virtù della civiltà che cambia potrebbe evitare parte dei problemi futuri.
La riflessione è aperta ed è una conseguenza della situazione climatica che negli ultimi anni si è venuta a creare. Ripeto, nessun allarmismo, per altro, sul Nord Italia, come detto ieri, potrebbe riprendere a piovere anche nei mesi estivi, sempre che vi sia un cambio drastico della circolazione atmosferica.