L’alta pressione azzorriana ha mostrato i muscoli. Facendo perno sul suo alto valore pressionario a 1020 hPa ha scavalcato la Penisola Iberica per imbattersi in fragorosi scontri atmosferici con il denso nucleo ciclonico che ieri campeggiava in pieno cuore europeo.
Oggi, di quell’acre scontro non rimane che il troncone inferiore di Ulysses (1010 hPa). Nascostosi dietro l’Arco Alpino, permane in quota sull’Italia centro-settentrionale, portando residue situazioni instabili.
Dal Nordafrica accorre velocemente il perno anticiclonico a 1018 hPa che, risalendo lo Stivale, si appropinqua ad interagire con Ulysses.
L’alta pressione scandinava Teresa (1028 hPa) viene innalzata sino alla Lapponia, interrompendo sul nascere ogni velleità artica di entrare nel gioco meteorologico continentale.
Le intemperanze nordatlantiche si mettono in mostra nell’immagine satellitare. La risalita azzorriana deve adoperarsi per contrastare le continue aggressioni fredde oceaniche.
Il fronte freddo, che si distende dal vortice ciclonico posizionato sopra l’Irlanda (996 hPa) sino al Portogallo, invade tutto il settore occidentale europeo con piogge e temperature fredde, promettendo, se non adeguatamente affrontato, nuove incursioni meridionali.
Sull’Italia si osservano nuovamente le nubi instabili dell’instancabile vortice Ulysses che, pressato anche dall’arrembante anticiclone nordafricano, tenta di distendersi sulle coste dalmate.
Al centro Europa l’alta pressione sta riprendendo in mano la situazione meteorologica. La depressione Volker ha perso il suo potere, sostituito da evidenti schiarite.
A nord-est del Continente spicca la stabilità profusa dall’unione altopressionaria tra Teresa (Scandinavia) e Steffi (Russia).