Dopo l’imminente affondo di una saccatura di matrici nord atlantiche e diretta verso il bacino centro-settentrionale del Mediterraneo, tra venerdì e lunedì p.v., l’evoluzione pare voglia assumere dei caratteri nettamente più consoni al periodo: fine primavera/inizio estate.
Come dalla recente elaborazione del modello di Reading e dopo le innumerevoli fughe della suddetta figura pressoria verso latitudini polari, si pone in essere un netto schiacciamento verso sud dell’anticiclone atlantico.
Tale “nuova configurazione” dovrebbe essere condizionata, come da rielaborazione del modello in questione, da una “momentanea ” ripresa dell’attività della depressione d’Islanda che riuscirebbe ad “erodere” e “comprimere” l’antagonista figura altopressoria (HP Azzorre) verso il 40°/45° parallelo nord.
Ne seguirebbe di logica una prima affermazione di una “campana anticiclonica” meno ondulata , in direzione della Penisola iberica, con conseguente acquisizione di una matrice sub tropicale i cui geopotenziali andrebbero a saldarsi con la corrispondente figura azzorriana.
La stessa configurazione delle JS, nella loro azione di trascinamento, traslerebbe tutta la complessa struttura verso il bacino centro occidentale del Mediterraneo accompagnata da una crescente “onda termica calda” che, via via, renderebbe ancora più saldo il detto connubio.
L’unica incertezza su tale esposizione previsionale resterebbe, sempre se confermata, quella di una persistente figura antioraria sul basso Mediterraneo.
In ogni caso viene a perdere d’importanza l’azione “disturbatrice” della SVP ( saccatura del vortice polare), mentre le ondulazioni dei getti si renderebbero in maniera meno ampia (onde lunghe) ed acquisirebbero una struttura molto più morbida.
Ciò dovrebbe garantire, da martedì della prossima settimana in poi e per almeno 7 giorni, un periodo stabile, seppur condizionato da manifestazioni temporalesche di calore nelle zone interne, e con temperature chiaramente estive.
Per ora prendiamo questa “proiezione” come valida ed attendiamo, fondamentale, come e quanto durerà questa “visione” stabile dell’atmosfera in sede mediterranea.