L’evoluzione generale
Archiviata la fase fredda che sta interessando molte regioni della Penisola in questi ultimi giorni, spingiamo lo sguardo oltre il normale tempo di previsione ed osserviamo importanti segnali di cambiamento, peraltro attentamente analizzati nel corso degli editoriali precedenti.
Pare difatti certa la ripresa di un’intensa attività depressionaria in Oceano Atlantico, laddove non avremo più l’alta pressione delle Azzorre quale muro invalicabile per le correnti provenienti da Ovest. E proprio tal situazione potrà favorire una fase estremamente dinamica, frutto di onde più o meno profonde che trasporteranno le correnti da Ovest verso Est.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Il periodo compreso tra l’8 del mese prossimo ed il 15 dello stesso, potrebbe regalaci due distinte fasi. Sia dal punto di vista prettamente termico, sia da quello puramente precipitavo. Il tutto a causa di una serie di depressioni che in pieno Oceano Atlantico andranno ad agire in senso meridiano, più che parallelo, provocando così delle ondulazioni in seno alle correnti d’alta quota e di conseguenza all’anticiclone oceanico disposto lungo i paralleli.
Tra l’8 ed il 12 di marzo potremmo difatti assistere ad una temporanea fase stabile e piuttosto mite, figlia di una risposta dinamica verso il Mediterraneo dell’alta pressione delle Azzorre, sollecitata in Oceano da una profonda depressione. In più si potrebbe manifestare, in quota, un supporto subtropicale, tale da regalare scampoli di primavera avanzata almeno sotto il profilo termico.
Ma come detto, trattandosi di risposta dinamica transitoria, l’onda successiva potrebbe invece determinare un repentino mutamento delle condizioni atmosferica, in orientamento verso correnti più fresche provenienti dai quadranti Nord occidentali.
Un tipo di evoluzione che andrebbe ad acuire i contrasti termici con l’aria più calda preesistente e col mare in via di riscaldamento. Il risultato evidente potrebbe essere quello di un peggioramento di puro stampo primaverile, dominato da instabilità diffusa con possibili forti rovesci accompagnati da temporali e locali grandinate. L’abbassamento delle temperature riporterebbe la neve in montagna, anche a quote non eccessivamente elevate.
In conclusione
Chi segue giornalmente l’aggiornamento delle previsioni a lungo termine non potrà far a meno di notare una certa costanza nel proporre una linea di tendenza generale che pare oramai assodata. Tuttavia, non ci stancheremo mai di ripeterlo, si tratta di una previsione che necessita delle correzioni del caso, man mano che ci si avvicina al periodo d’analisi. Contiamo pertanto di tenervi aggiornati in merito alle possibili novità che andranno a manifestarsi nelle prossime emissioni dei centri di calcolo matematici di previsione.