L’Alta Pressione delle Azzorre continua a mantenersi troppo arretrata verso ovest, con i massimi barici che si mantengono saldamente posizionati sulla Penisola Iberica. In questo modo il bel tempo è garantito su Spagna, Portogallo e Francia Meridionale, mentre sulle restanti zone dell’Europa Centro-Occidentale e sull’Italia vige un contesto di spiccata variabilità.
Le Isole Britanniche, il cuore centro-occidentale del Continente Europeo e la nostra Penisola risultano infatti attraversate da un sostenuto flusso di correnti fresche nord-occidentale, collegate ad una saccatura il cui perno principale si è spostato sul Baltico. In vicinanza del centro motore depressionario, le condizioni meteo più perturbate interessano proprio la Penisola Scandinava, con frequenti precipitazioni a prevalente carattere nevoso.
Quest’oggi l’area più interessata dalle nevicate è stata la Finlandia, con il coinvolgimento della stessa Capitale Helsinki. Non sono mancati episodi nevosi fino a quote bassissime sulle Repubbliche Baltiche e sulla Bielorussia, ma il clima è quasi tipicamente invernali anche sulle terre centrali del Continente.
Giungendo al nostro Paese, appena ieri abbiamo assistito al transito di una veloce perturbazione, capace di coinvolgere più direttamente i settori adriatici e alcune zone alpine di confine, ove la neve ha raggiunto anche le quote più basse per il passaggio di un consistente nucleo freddo in quota, sospinto all’interno di un sostenuto flusso di correnti nord/occidentali annesse a saccature dirette principalmente sulla Penisola Balcanica.
Dopo una breve pausa, che ha regalato maggiori schiarite un po’ ovunque durante la giornata odierna, si sta ripetendo il medesimo schema barico visto in precedenza: in queste ore si distingue già una nuova impronta perturbata, legata ad un nuovo affondo instabile, i cui effetti saranno più evidenti durante la giornata di domani.
La nuvolosità che ha già invaso il Centro-Nord, come si nota dal Satellite, in realtà è costituita da frange medio-alte e sostanzialmente innocue, che rappresentano la parte più avanzata dell’ammasso instabile. Il settore più intenso della perturbazione si trova invece bloccato dall’Arco Alpino e lo inizierà a scavalcare solo nelle prossime ore, generando una nuova onda geografica con temporaneo cedimento della pressione atmosferica.
Grazie all’effetto di sbarramento della catena alpina, le uniche precipitazioni degne di nota hanno interessato le zone più settentrionali alpine, coinvolgendo in particolare la Val d’Aosta, i tratti di confine piemontesi delle Alpi Graie, la Contea di Livigno e le creste altoatesine. Rispetto alla giornata di ieri le temperature sono salite in montagna, ma le minime di questa mattina sono risultate ancora gelide e ben sotto la media.
La differenza termica appare piuttosto marcata con le zone di pianura, ove il sentore della primavera è decisamente maggiore. Le temperature massime hanno registrato qualche calo in Val Padana, mentre domani sono attese delle risalite a causa dei venti di caduta dalle Alpi, al seguito della perturbazione in rapido transito sul Centro-Sud. I picchi termici odierni più alti hanno interessato la Calabria e le Isole Maggiori, con alcune località che hanno sfiorato i 20 gradi.