I repentini mutamenti meteo della stagione primaverile, in primis gli sbalzi termici, hanno una significativa influenza anche sul nostro organismo. I malesseri portati dalla primavera possono essere molteplici, in primis le allergie portate dai pollini.
A parte le allergie, le sintomatologie più comuni durante i mesi primaverili sono debolezza, irritabilità, ansia, insonnia e a volte persino depressione. Talvolta, nei soggetti più sensibili si manifestano anche ipertensione, ulcere e cefalee. Quest’anno la primavera è partita più in ritardo, pertanto tante persone risentono in questi giorni di questi problemi di salute.
Le situazioni ventose e gli sbalzi termici possono acuire tali malesseri e patologie: ad esempio sarebbe statisticamente dimostrato un aumento dei casi di ictus nei giorni ventosi. In primavera il fegato è più ricettivo ed è quindi davvero fondamentale averlo in buona salute.
Il meteo ha la sua importanza, ma non solo. Grazie alle temperature miti e alle giornate più lunghe soprattutto dopo il cambio dell’ora, usciamo di più anche dopo cena, trascorriamo più tempo all’aperto e andiamo a dormire più tardi.
Ciò ha dei riflessi sul ritmo sonno-veglia, rispetto al periodo invernale. La conseguenza è la privazione di sonno: ecco perché di mattina si fa fatica ad alzarsi dal letto. Generalmente, questi effetti legati all’arrivo della primavera tendono a risolversi entro 2-3 settimane.