L’arrembaggio del ciclone Quirin si fa sempre più incessante nei confronti della catena alpina occidentale, incapace di sostenere la sua azione predatoria. Diviso in due fulcri (999 e 1003 hPa) spinge il suo fronte freddo sopra tutto il versante occidentale europeo.
L’intera area centrale, settentrionale ed orientale europea è saldamente controllata dall’anticiclone Quinta. Il suo campanile protettivo (1030 hPa) sovrasta la Scandinavia, confinando il gelo artico sopra le sue consone latitudini e protraendosi sino ai territori austro-ungarici.
Sul Mar Nero spicca ancora l’intemperanza di Paolini, ormai prossimo al dissolvimento. Intanto in pieno Mediterraneo si assiste alla risalita latitudinale dell’alta pressione nordafricana che impunta il sui picco a 1017 hPa sullo Ionio, abbracciando anche la Penisola Ellenica.
La presenza dell’anticiclone mediterraneo permette piena protezione meteorologica all’intero settore centro-meridionale italiano. Al contempo, le Regioni settentrionali vengono facilmente invase dalla fitta coltre nuvolosa depressionaria.
L’instabilità dettata da nubi fredde e cariche di pioggia segna il percorso frontale: dalla Gran Bretagna all’Italia settentrionale è un susseguirsi di cumuli, stratocumuli e cumulonembi.
Rovesci isolati e temporali si verificano sulla Penisola Iberica, territorio posizionato dietro il possente fronte freddo e da esso attraversato nel corso della giornata di ieri.
Al contrario, l’assenza di nubi sopra i settori centro-orientali europei constata la presenza imponente di Quinta accompagnato dalle sue temperature miti.