Mentre le proiezioni modellistiche intravedono con sempre maggior incisività sul lungo termine un’intensa colata fredda sull’Europa orientale con possibili ripercussioni da valutare anche sull’Italia, la situazione attuale è sempre contrassegnata dalla pesante presenza di una forte cellula d’alta Pressione nord-africana,
Tale struttura stabilizzante, incentivata nel suo approdo alle nostre latitudini dalla genesi di una significativa lacuna barica sul vicino Atlantico Portoghese per l’azione di un’onda di Rossby atlantica, tenderà a raggiungere la fase culminante nel corso dei prossimi due giorni.
L’anomalia in essere è ben presto tangibile già dalla situazione attuale, che vede la rilevazione di termiche in quota (850 hPa) tipicamente estive.
Gli ultimi radiosondaggi (rilevazione dei parametri atmosferici lungo la verticale della colonna d’aria) individuano la maggior concentrazione della bolla calda tra le isole maggiori e il settore tirrenico centro-meridionale, mentre sul settentrione permane aria leggermente più fresca anche in quota, che subirà comunque un riscaldamento nei prossimi giorni.
Questa configurazione barica, favorevole alle forti ondate di caldo estivo e divenuta sempre più frequente nelle estati dell’ultimo ventennio, naturalmente non produce i medesimi effetti al suolo in un periodo d’autunno ormai avanzato come quello attuale.
E così, se nei rilievi collinari e montuosi l’effetto del riscaldamento è ancor più pesante con anomalia termica ulteriormente più accentuata (non a caso, si segnala la quota zero termico dovunque salita su livelli esorbitanti per il periodo, oltre i 4000 metri), nelle pianure più riparate dominano le caratteristiche foschie e nebbie da inversioni termiche, con l’accumulo d’umidità nei bassi strati che impedisce alle temperature di salire particolarmente, riducendo conseguentemente il gradiente termico verticale.
L’evoluzione a breve termine per i prossimi giorni è presto detta: gradualmente la bolla anticiclonica di calore, pur in ulteriore lieve rafforzamento, si porterà verso ovest, ciò a causa dell’isolamento sempre maggiore verso sud del cosiddetto vortice depressionario al largo del Portogallo, con trasferimento del nucleo principale fra arcipelago delle Canarie e Marocco.
Il promontorio Anticiclonico tenderà a perdere le tinte fortemente “africane”, con un contributo al suolo di matrice oceanica nel corso del fine settimana. Lo spostamento dei massimi barici in quota verso ovest lascerà così l’Italia esposta a un graduale flusso più fresco nord-occidentale, con ingresso nei bassi strati di debole componente più fresca orientale.
Non sarà un vero e proprio ritorno alla normalità, almeno inizialmente, ma dalle ultime analisi appare sempre più probabile che entro 7-10 giorni vi sia una svolta ben più pesante della situazione su gran parte del comparto Europeo centro-orientale, con aria fredda che potrebbe approcciare anche sul lato orientale della nostra Penisola.
In attesa delle novità, concludiamo con le temperature massime raggiunte quest’oggi su alcune località. In evidenza la Sardegna e la Sicilia, ove davvero c’è aria d’estate con l’effetto delle correnti di provenienza africana ben evidente anche nei bassi strati. Tra le regioni del sud, la Puglia fa eccezione con aria più fresca ed umida al suolo:
Alghero/Fertilia +32°C
Trapani/Birgi +30°C
Napoli/Capodichino +27°C
Palermo/Punta Raisi +27°C
Firenze/Peretola +26°C
Cagliari/Elmas +25°C
Catania/Fontanarossa +25°C
Reggio Calabria +24°C
Genova/Sestri +23°C
Bolzano +22°C
Bologna/Borgo +22°C
Milano/Linate +22°C
Trieste +22°C
Pescara +21°C
Bari/Palese +20°C
Brindisi +20°C
Venezia/Tessera +19°C