Cercasi primavera:
se si escludono alcune regioni, dove negli ultimi giorni sono stati registrati valori termici più che primaverili, la circolazione atlantica non offre spiragli per eventuali rimonte anticicloniche. La configurazione barica, descritta più volte, ha ben poco di primaverile: in Europa domina il freddo, nel Mediterraneo le piogge. L’aria gelida che ha prodotto condizioni meteo prettamente invernali a nord delle Alpi, sta per essere agganciata dall’ampia depressione atlantica isolatasi sulla Penisola Iberica. Gli effetti, come vedremo, risulteranno importanti anche sul nostro Paese.
Maltempo prevalente:
in queste ore sta transitando una vigorosa perturbazione, che dopo aver interessato le regioni nordoccidentali determina condizioni d’instabilità su gran parte del Paese. Qualora ci si domandasse se è l’ultimo assalto perturbato di una lunga serie, la risposta è no. La depressione descritta pocanzi, alimentata da un nucleo molto freddo di origine artica, traslerà verso est e impatterà le nostre regioni nella prima metà della prossima settimana. I dettagli, dal punto di vista previsionale, verranno trattati successivamente.
Temperature in calo:
nelle ultime settimane abbiamo assistito, sovente, alla netta contrapposizione termica tra nord e sud. A ridosso delle Alpi, lo abbiam detto, è venuto a crearsi un serbatoio gelido che seppur in minima parte ha influenzato il profilo termico del nord Italia. Più a sud, complice la traiettoria seguita dagli impulsi perturbati, hanno prevalso correnti più temperate di origine atlantica. Attualmente, ad esempio, i venti di Libeccio stanno innescando un deciso rialzo termico sul medio-basso versante adriatico e sulle coste ioniche. Da domenica, compresi i primi giorni della prossima settimana, ci aspettiamo una ventilazione prevalentemente settentrionale che apporterà un calo delle temperature anche nelle regioni centro meridionali.
Cambio di stagione all’orizzonte:
è dalla scorsa settimana che alcuni modelli, soprattutto l’americano GFS, indicano un significativo cambio circolatorio. L’aria gelida che per lunghe settimane ha stazionare su gran parte del Continente Europeo, si ritrarrà e lascerà strada alla circolazione mite atlantica. Nel contempo assisteremo ad una modifica nella disposizione dei centri di bassa pressione oceanici, con conseguente liberazione dell’Anticiclone delle Azzorre. Quest’ultima tenderà ad espandersi verso nord, sfruttando tra l’altro consistenti apporti caldi di origine subtropicale.
Stabilità crescente:
sul nostro Paese potrebbe aprirsi una fase anticiclonica duratura, che tra l’altro potrebbe sfociare in un consistente rialzo delle temperature indotto dall’afflusso caldo-umido nord africano. Se tale ipotesi trovasse riscontro, ecco che i primi caldi di stagione sbarcherebbero anche in Italia.
Focus: evoluzione sino al 18 aprile 2013
Weekend all’insegna della variabilità, che proporrà momenti di sole e locali annuvolamenti. Probabili delle piogge al nordovest, mentre il tempo registrerà un peggioramento in Sardegna. La seconda delle due isole maggiori verrà raggiunta da un impulso perturbato mediterraneo, con piogge che localmente assumeranno carattere di rovescio o temporale. La situazione dovrebbe peggiorare, diffusamente, a cavallo tra lunedì e martedì. Il passaggio di una fredda perturbazione determinerà una significativa diminuzione delle temperature su tutte le regioni e i fenomeni assumeranno sovente carattere di rovescio o temporale.
Passata la buriana, ecco finalmente l’alta pressione. Il tempo dovrebbe migliorare in maniera consistente attorno a metà mese, con un rialzo delle temperature generale e significativo. E’ bene sottolineare che le sorti del tempo dipenderanno dalla collocazione del promontorio anticiclonico, che potrebbe interessarci più direttamente o rimanere defilato un po’ più ad ovest.
Evoluzione sino al 23 aprile 2013
A prescindere dalle soluzioni proposte, ci aspettiamo un graduale consolidamento del bel tempo a partire dalla metà di aprile. Ciò non toglie che anche nella seconda metà del mese possano verificarsi altre ondate di maltempo.
In conclusione.
Insomma, anche se a fatica pare che la primavera abbia tutta l’intenzione di prendersi la rivincita.