Un nuovo peggioramento meteo si sta organizzando sull’Europa Centro-Occidentale, per la spinta meridiana incisiva di un’area ciclonica il cui perno al momento si trova tra la Scozia ed il Mare del Nord. La parte più organizzata dell’assalto perturbato si trova disposta tra Inghilterra, Belgio ed Olanda, ma un esteso tappeto di nubi è osservabile ben più a sud e si va ormai ad approssimare sull’Arco Alpino, dove i contrasti termici saranno facilmente esaltati dal profilo orografico.
L’intrusione perturbata non troverà difficoltà ad affondare verso l’Italia Settentrionale, in quanto manca un efficace protezione anticiclonica per l’assenza dell’anticiclone delle Azzorre, troppo arroccato ad ovest e le cui propaggini orientali giungono solo sulla Penisola Iberica. Non a caso, sono osservabili temporali da instabilità pomeridiana sui rilievi appenninici meridionali e sui Balcani, causati dall’aria fresca al seguito del precedente passaggio instabile.
Non accenna a diminuire l’ondata di caldo senza precedenti che sta assalendo la Russia e le zone limitrofe: in Ucraina qualche giorno fa si sono toccati i 41 gradi a Lukhansk, il valore in assoluto più elevato mai toccato prima sulla nazione. Quest’oggi si sono toccati i 40 gradi sulla stessa località, quindi si viaggia non lontani dal record. E Mosca? Sulla capitale russa la temperatura è cresciuta ancora toccando circa 37 gradi sulla stazione meteo dell’Osservatorio, ma nei prossimi giorni ci attendiamo possibili nuovi record assoluti. Ben diverso lo scenario dell’Europa Centro-Occidentale: sulle Isole Britanniche il termometro, per via del maltempo, si tiene sotto i 20 gradi anche in pieno giorno, in quelle che non sono certo condizioni propriamente estive.
Giornata abbastanza buona nel complesso sull’Italia, anche se questa mattina erano ancora in atto dei temporali su parte delle zone costiere centrali adriatiche. In seguito, il riscaldamento solare diurno ha contribuito ad innescare un po’ d’instabilità atmosferica sulle aree interne e montuose: la cumulogenesi ha prodotto temporali più vivaci soprattutto sul Sud, in particolare sull’entroterra lucano fino alla costa ionica ed in corrispondenza del cosentino, sulla Calabria, vicino alle zone montuose della Sila.