Da diversi giorni la tempesta tropicale Ophelia continua a muoversi molto lentamente al largo delle coste orientali della Florida in direzione nord/nord-est. Un’allerta continua ad essere in atto per le zone costiere comprese tra Sebastian Inlet e Flagler Beach. Attualmente Ophelia, con venti sostenuti fino a 105 km/h e una pressione minima di 991 hPa, si trova posizionata circa 115 miglia ad est di Daytona Beach e comincia a far sentire la sua influenza anche sulle coste della Carolina.
Le ultime previsioni del NHC danno Ophelia in rinforzo e già domani potrebbe diventare uragano di prima categoria, ma anche in spostamento deciso verso est, quindi verso l’Oceano.
Particolare, peraltro ben prevista già alcuni giorni fa, l’evoluzione di Maria, tempesta tropicale che si trova ormai in Nord Atlantico ma che continua a mantenere caratteristiche tropicali. Attualmente Maria si trova posizionata circa a metà strada tra Terranova e le Azzorre, continuando a muoversi verso nord/nord-est accompagnata da venti fino a 100 km/h. Presto diventerà una tempesta extratropicale, ma a dispetto di ciò i suoi venti potrebbero addirittura rinforzarsi ed arrivare a soffiare fino a 120 km/h, come quelli di un uragano di prima categoria, quando, il giorno 12 stando alle proiezioni attuali, dovrebbe trovarsi a meno di 1000 km a sud ovest dell’Islanda.
L’uragano Nate dopo essersi avvicinato a Bermuda, ha puntato nelle ultime ore decisamente verso l’Atlantico, e si trova attualmente circa 640 km a est/nord-est del’isola, con venti sostenuti a 130 km/h e un minimo di pressione a 985 hPa. Come Maria è previsto che Nate continui a muoversi verso nord est in pieno Atlantico, e se le previsioni verranno rispettate dovrebbe essere rapidamente declassato a tempesta tropicale per poi dissiparsi rapidamente dopo essere passato non lontanto dall’arcipelago delle Azzorre. Nonostante sia l’unico uragano effettivo, Nate è attualmente la tempesta che meno preoccupa, rispetto a Ophelia che potrebbe causare forti precipitazioni nel sud est degli States, e a Maria, che seppur come ciclone extratropicale, andrà probabilmente ad interessare l’Islanda.
Nate, Maria e Ophelia, sono soltanto le ultime tre tempeste di una stagione tropicale atlantica molto intensa, che ha visto in Katrina fino ad ora l’evento più tragico. Si è discusso molto in questo periodo sul contributo antropico all’effetto serra e sulla possibilità che esso produca tempeste tropicali sempre più intense. Tale possibilità indubbiamente esiste, in quanto i cicloni tropicali traggono l’energia dal mare, e più il mare è caldo maggiore è l’energia a disposizione, ma esistono altri fattori che incidono sulla formazione di tali cicloni, fattori che secondo recenti studi del NOAA potrebbero presentarsi ciclicamente. Per maggiori informazioni si consiglia di leggere il contributo di Claudio Gravina pubblicato su MTG-CLIMATE: https://clima.meteogiornale.it/Portal/index.php?option=com_content&task=view&id=54&Itemid=55.