Martedì abbiamo scritto un approfondimento su Numa, quello che per tanti – addetti ai lavori e non – è stato classificato come “Medicane”.
Lo abbiamo definito tale anche noi, ovviamente sulla base di attente analisi, e come consuetudine non sono mancate le polemiche. Ci sono state mosse delle critiche, critiche che accettiamo ma che non condividiamo. Per quale motivo non le condividiamo? Beh, semplice. Se chi ha scritto avesse letto attentamente l’analisi proposta si sarebbe accorto che abbiamo corredato l’articolo con degli elementi che giustificavano tale definizione (Medicane, appunto).
Non avendo la possibilità di rilevare i dati in real time, è chiaro che ci si deve affidare ad altri strumenti: ai modelli matematici di previsione e alle immagini satellitari. Or bene, il 18 novembre (a fine giornata) era possibile identificare un cuore caldo strutturale sia alla quota isobarica 850 hPa, sia alla quota isobarica 500 hPa. Ed è uno degli elementi che servono per definire un ciclone tropicale tale. Poi, sempre su base modellistica, i venti superavano i 160 km/h, altro elemento che parla di un ciclone dalle caratteristiche tropicali.
Ciò che manca, ma non è una novità, è un ente europeo che possa classificare tali eventi ufficialmente. La NOAA, ente americano deputato alla definizione degli uragani (e non solo), già in passato non aveva dedicato la giusta rilevanza ad altri eventi della stessa portata. Ma basterebbe farsi un giro per la rete per comprendere quale risalto sia stato dato all’evento: in Europa ne hanno parlato autorevoli enti meteorologici, ad esempio il MetOffice, Meteo France e Meteociel. Ne hanno parlato esperti del settore, su pagine facebook dedicate agli eventi estremi (Eustorm, Severe Weather Europe, Estofex ecc). Per capirci, vi sono autorevolissimi esperti che la pensano come noi.
A questo punto viene da chiedersi: perché fare polemica come sempre? Perché fare polemica inutilmente, tra l’altro? Prima ci si dovrebbe documentare a dovere, poi eventualmente muovere critiche più o meno giustificabili.