Pressione al suolo omogenea su tutto il settore meridionale europeo. Solamente la lieve depressione barica a 1013 HPa in suolo francese resiste alla vigorosa respinta anticiclonica.
Sempre attiva al largo del Golfo di Guascogna è l’azione vorticosa ciclonica a 997 hPa, il cui fronte freddo, costretto alla resa davanti al muro anticiclonico, minaccia il settore azzorriano.
Ben più organizzata sembra la triade depressionaria baltica. I 998, 1001 e 1007 hPa sono i perni di una vivace discesa occlusiva verso il centro del Continente.
Anche se l’anticiclone subtropicale si è rimpossessato dell’area centrale europea, dall’immagine Meteosat emergono alcune zone nuvolose sul confine italo-francese e su tutte le Regioni settentrionali italiane. Questi residui della recente avanzata anticiclonica sono alimentati da costanti infiltrazioni oceaniche, capaci di destabilizzare l’egemonia nordafricana.
Il fronte freddo oceanico spicca in tutta la sua lunghezza sino alle coste portoghesi, mentre quello baltico riesce ad offuscare anche i territori dell’est Europa.
A 500 hPa è eloquente la presenza di elevati geopotenziali, a conferma del possente anticiclone sub-tropicale che ha trovato ormai stabile dimora nel nord Africa e nel Mar Mediterraneo. Possiamo trovare la 500 hPa attorno a 5800 metri, con valori termici ormai prossimi a -10°C sino sulla Pianura Padana.
Evidente è la saccatura atlantica, ma la sua direzione è troppo esterna al Continente per recare minaccia imminente all’anticiclone sahariano.
La situazione a 850 hPa conferma la presenza di aria calda generata dall’anticiclone. Temperature in ebollizione su tutto il Bacino del Mediterraneo.
Brusca diminuzione si nota avvicinandosi ai due perni ciclonici sopra descritti. Gli 8°C del fulcro atlantico ed i 4° di quello baltico ne sono la concreta testimonianza.