È in arrivo un intenso peggioramento meteo, ma la traiettoria che ha non permette precipitazioni abbondanti al Nord Italia, ma anzi instaura venti di favonio particolarmente intensi.
Torna lo spauracchio dell’inverno precedente: sarà ancora un inverno così? Impossibile dirlo, ma proviamo a trattare la questione da un punto di vista scientifico: il fohn è un fenomeno meteo TIPICO dell’inverno e del Nord Italia.
Area soggetta a fohn per il giorno 10 dicembre.
È estremamente raro nella stagione calda, ma molto frequente in quella fredda, in particolare il periodo con maggiore frequenza è tra dicembre e marzo, con un picco statistico tra la seconda metà di febbraio e la seconda di marzo (fonte CGP, Centro Geofisico Prealpino di Varese).
Quindi i lettori non si devono stupire del fatto che arrivi un’irruzione di aria fredda sotto venti di fohn, poiché è assolutamente normale: la media di giorni di favonio è tra i 3 e i 7 al mese, con un picco anche superiore sulle pedemontane. Quindi, ribadiamo il concetto, è NORMALE che si verifichi due o tre volte al mese, o anche localmente di più: il problema sorge quando diventa così frequente che ci sono 20 giorni su 30 mi favonio, allora lì sì che sorgono problemi di natura grave, quali siccità e incendi.
L’inverno 2019-2019 è stato MOLTO ANOMALO ma questo punto di vista, con una presenza assolutamente straordinaria di favonio tra dicembre e gennaio, mentre tra febbraio e marzo ci sono stati addirittura anticicloni di stampo quasi estivo. Insomma, non c’è nulla da preoccuparsi se avremo degli episodi di favonio nei prossimi giorni, l’importante è che il meteo proponga fasi perturbate con una certa costanza in tutto l’inverno.
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– ANCONA