La primavera è la stagione della variabilità per eccellenza: in genere si pensa che il meteo primaverile sia stabile e soleggiato, ma in realtà in alcune aree è tra le stagioni più piovose. Infatti, in diverse aree del Centro-Nord maggio è un mese ricchissimo di temporali e di piogge, e anche lo stesso marzo ha una media pluviometrica più elevata dei mesi invernali precedenti.
La primavera è anche la stagione “pazzerella” per eccellenza: talvolta può capitare che le previsioni meteo in questa stagione subiscano delle variazioni anche a pochissime ore dall’evento.
I lettori si saranno accorti che avevamo postato delle immagini derivate dai modelli LAM che prevedevano precipitazioni molto deboli in Pianura Padana e quota neve al Nordest attorno a 1000 metri: sorprendentemente, quest’ultima è scesa addirittura sotto i 500 metri, con comparsa di neve anche attorno a 300 metri, mentre sistemi temporaleschi e piogge moderate hanno interessato la notte tra domenica e lunedì, portando precipitazioni più ingenti di quelle previste (fatto positivo che dà un minimo di respiro ai terreni).
Questo, in genere, è valido per i mesi a venire: una previsione LAM (modello ad area locale) di sistemi temporaleschi è possibile che abbia degli errori intrinsechi (cioè che il temporale passi a pochissimi km rispetto a un osservatore) e al tempo stesso in un determinato luogo possa piovere molto di più di quello che si prevede oppure molto di meno.
Parallelamente, anche la quota neve può avere delle variazioni localmente significative, magari dettate da una orografia locale o da fenomeni convettivi non previsti. Il bello della meteorologia è anche questo: le sorprese che non ti aspetti, e la primavera è regina di tali sorprese, soprattutto quando la stagione è instabile.