Nonostante l’avvenuto passaggio del ramo freddo della perturbazione principale sopraggiunta dall’Atlantico, le condizioni meteo si mantengono fortemente instabili per la costante presenza del perno principale dell’area depressionaria sul nord della Francia, il quale sospinge un flusso di correnti da ovest-sud/ovest verso le nostre regioni.
Il Nord risulta ancora l’area più penalizzata dalle nubi e dalle precipitazioni, per la maggiore vicinanza del motore depressionario a carattere freddo sull’Ovest Europa e anche per via della confluenza fra masse d’aria diversa. L’Arco Alpino funge poi da sbarramento alla risalita delle correnti meridionali, accentuando ancora una volta la fenomenologia. Nella prima parte della giornata le precipitazioni più forti, apportate dallo Scirocco, hanno interessato la Carnia e la fascia prealpina veneta, con picchi d’accumulo localmente superiori ai 100 millimetri. Sulla Laguna Veneta l’acqua alta ha raggiunto i 120 centimetri di livello sul medio mare.
I maggiori problemi, dal punto di vista idrogeologico, si stanno vivendo in Piemonte soprattutto nell’alessandrino, a causa del concreto rischio d’esondazione del fiume Tanaro. Sono stati precauzionalmente evacuati diversi quartieri cittadini (ovvero migliaia di persone), gli stessi colpiti dall’alluvione nel 1994. Sale anche il livello del fiume Po e dei Laghi Maggiore e di Garda in Lombardia, vicini ai massimi storici del periodo.
Il deflusso dell’acqua è quindi molto difficile, dopo giorni di piogge interrotte e a seguito del picco del maltempo toccato nelle ultime 24 ore. La situazione poteva essere persino peggiore in caso di nevicate a quote più alte: rammentiamo che la neve è caduta abbondantissima sulle aree alpine, a quote mediamente attorno ai 1500-1600 metri sul comparto occidentale
Le condizioni d’instabilità legate al flusso occidentale pre-frontale stanno interessando anche alcuni settori delle regioni centro-meridionali tirreniche, in espansione in queste ore verso i settori appenninici per l’effetto del riscaldamento diurno. Il Sud è reduce da una sciroccata forte, ma a seguito del fronte le correnti hanno ruotato da Libeccio trascinando aria più fresca. Le temperature restano relativamente alte lungo i versanti adriatici (componente favonica in discesa dall’Appennino), al Sud e sulle Isole, con picchi di 20-21 gradi e fino a 23 gradi sul catanese.
Sul Nord il maltempo mostrerà ancora i muscoli prossime ore, a causa dell’inserimento di ulteriori masse instabili dalla Francia, che potrebbero alimentare un cedimento barico sottovento all’Arco Alpino con l’ulteriore contrasto fra l’aria fresca e quella più umida e mite dalle caratteristiche mediterranee. Per domani il ramo del vortice ciclonico sulla Francia si porterà in quota sul Nord della Penisola, iniziando a porre fine a quella situazione fortemente favorevole al maltempo ed allo sviluppo di aree convettive. Sarà l’inizio di un graduale miglioramento, che preparerà all’avvento di una parentesi soleggiata da giovedì. Una pausa di bel tempo è quello che ci vuole dopo la situazione difficile per le precipitazioni così intense.