La mappa nord emisferica del geopotenziale di 300 hPa, delle ore 00 di oggi, 26 dicembre 2003, mostra benissimo il percorso sinuoso della Corrente a getto, nonché le zone maggiormente soggette al maltempo sul nostro Emisfero.
Due di queste grandi ondulazioni ci interessano particolarmente.
La prima grande ondulazione si sta verificando sul Continente Nord Americano, come già detto in precedente articolo.
Una parte del getto si è diretta verso lo Stretto di Bering, facendo sì che aria più fredda in direzione dell’Alaska, ove le anomalie termiche natalizie sono state di 12-15°C al di sotto della norma.
Tale aria fredda scende verso la Costa Occidentale Statunitense, ove si scontra con un Getto a bassa latitudine particolarmente intenso: ne deriva un forte maltempo sulla costa Californiana.
Da qui il getto risale verso le regioni artiche canadesi, portandovi un’ondata di caldo assolutamente fuori della norma (ieri 25°C in più della norma sulla Baia di Baffin), nonché un saldo anticiclone sugli Stati Centrali statunitensi.
Depressione in quota, invece, sull’estrema parte orientale del Canada; da qui parte un getto che si dirige verso la Groenlandia Meridionale, per poi ridirigersi in direzione delle Isole Azzorre, investite, nei giorni scorsi, da una prolungata ondata di maltempo, mentre l’aria da Sud fa sì che la Groenlandia abbia anomalie termiche positive di 5-10°C.
La Corrente a Getto risale, poi, verso il Nord Europa, passando attraverso l’Inghilterra ed il Mar Baltico, portandovi un ondata di tepore natalizio: tutta la Scandinavia si è infatti scaldata, misurando dai 5 ai 12°C in più rispetto alla norma, dopo il grande gelo dei giorni scorsi.
Invece, una salda cupola anticiclonica risale verso la Francia, proteggendo l’Italia dalle miti correnti oceaniche, e permettendovi il permanere del freddo affluito nei bassi strati durante le scorse giornate.
Il getto scende, poi, verso l’Egeo, dove è situata una zona ciclonica con forti correnti sud occidentali che investono in pieno la Turchia: qui ha sede una forte ondata di maltempo.
Abbiamo visto, quindi, come, solamente studiando la disposizione delle correnti a getto in quota, si possano individuare con esattezza le zone di maltempo e quelle di tempo buono e mite, sparse sul nostro Emisfero.