La tranquillità altopressionaria è minacciata da un nuovo attacco proveniente da oriente. Le Alpi e la vigorosità azzorriana stoppano la calata gelida, ma lasciano scoperto il fianco levantino. Da lì il nostro Paese subisce l’incursione instabile della struttura ciclonica.
In Europa
E’ un Continente suddiviso in tre grosse regioni meteorologiche quello odierno.
Una vasta porzione dominata dall’anticiclone subtropicale a meridione unito a quello azzorriano ad occidente. Il cielo sgombro da nubi significative sul Mediterraneo occidentale e sulla Penisola Iberica ne è la prova. I cieli iniziano a coprirsi solo in prossimità della Francia e della Gran Bretagna, settori di confine con i regni ciclonici.
Una rannicchiata fetta gelida all’estremo nord, in cui è sempre suggestivo osservare la formazione del ciclone islandese. Il suo possente fronte freddo lambisce le coste scozzesi apportando la consueta scarica pluviometrica.
Una prepotente e vigorosa superficie ciclonica al centro dell’Europa, soprattutto sulla Danimarca, Germania e Repubblica Ceca. Il flusso gelido artico continentale proveniente dal Mare di Barents si unisce a quello marittimo prepotentemente deviato dal muro anticiclonico. Su questi Paesi le nubi si mostrano minacciose con piogge insistenti e diffuse. Il tutto si protrae sino ai Balcani.
E’ lì che si viene a creare una succursale depressionaria fredda che determina una particolare instabilità sia sui territori bosniaci che sulle nostre Regioni adriatiche.
In Italia
La stretta vicinanza con il grosso nucleo ciclonico tedesco comporta la presenza di una fitta nuvolosità sull’Arco Alpino con precipitazioni nevose associate. Altrove il cielo è sereno con pochi addensamenti medio-alti stratificati.
Il nucleo freddo balcanico produce cieli molto nuvolosi sull’Abruzzo con locali precipitazioni temporalesche. Sul versante tirrenico, invece, le schiarite sono ampie.
Le schiarite siciliane accompagnano la nuvolosità irregolare in crescita delle altre Regioni in cui i rovesci ed i temporali risultano essere sparsi.