Per qualche giorno ancora dovremo sopportare l’alito d’aria fredda d’estrazione artica, che ha già fatto piombare in uno scenario quasi invernale alcune aree del nostro Paese, in particolare i versanti adriatici ove un po’ d’instabilità apporta persino le prime nevicate stagionali sui rilievi montuosi. Osservando in basso la cartina di previsione per sabato 17 Ottobre, notiamo in grande evidenza la saccatura ciclonica d’origine artica che abbraccerà buona parte dell’Europa Centro-Orientale, coinvolgendo anche il nostro Paese. La tenuta dell’alimentazione artica sarà garantita dal blocco anticiclonico sul Vicino Atlantico, sempre in grande forma ed esteso ad alte latitudini, con massimi barici al suolo collocati in corrispondenza delle Isole Britanniche.
Un cambiamento di circolazione è atteso concretizzarsi fin da inizio settimana. La mappa in basso si riferisce alla notte fra domenica 18 e lunedì 19 ottobre: la saccatura artica sarà ancora presente, ma ad ovest inizierà a venir meno l’azione di blocco dell’alta pressione, presupposto fondamentale per tenere in vita l’alimentazione artica, la quale andrà così attenuandosi definitivamente. Il collasso del vigoroso anticiclonico sarà peraltro da ricondurre all’azione di nuovi intensi nuclei ciclonici tra Groenlandia ed Islanda, un segnale chiaro della ripresa dell’attività del Vortice Polare.
L’ultima mappa mostra invece il drastico cambiamento che si verrà a creare, in base alle recenti emissioni del modello ECMWF, nel corso dei primi giorni della prossima settimana. La carta si riferisce alla situazione barica prevista per mercoledì e mostra una vasta saccatura atlantica prendere le redini del tempo sull’Europa Centro-Orientale. L’azione artica sarà spazzata via da questo respiro più mite ed umido, mentre sulle nostre regioni potrebbe realizzarsi un richiamo caldo pre-frontale, più attivo lungo le regioni meridionali ed insulari.