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L’armata autunnale conquista l’Italia, caldo in ritirata

di Ivan Gaddari
11 Set 2008 - 12:12
in Senza categoria
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La giornata di sabato sarà segnata da condizioni di marcata e diffusa instabilità, possibili forti piogge al nordest.^^^^^Ecco il miglioramento atteso per la giornata di martedì, ma che potrebbe rivelarsi temporaneo.
Dall’estate all’autunno in 48 ore:
Credere che una stagione possa cambiare così repentinamente, per molti, è forse un’utopia. Ma per chi avesse voglia, curiosità, interesse, basterebbe scrutare negli annali meteorologici per scorgere le numerose testimonianze di passaggi bruschi, impetuosi. Vi sarà capitato di sentir parlare di “tempesta equinoziale”, il significato è semplice, o quanto meno intuibile. Si tratta di quei peggioramenti che segnano, con violenza – il termine tempesta la esprime in toto -, il cambio tra una stagione e la successiva. Avviene in settembre, magari ottobre, può accadere a marzo.

Le forze in gioco, per la loro natura diametralmente opposta, scuotono l’atmosfera, risvegliandola da quella stagnazione che, calda in estate e fredda in inverno, anestetizza i contrasti termici naturali. Vorremo infatti ricordare che la via più breve affinché la natura equilibri gli eccessi termici è lo scambio di calore tra l’Equatore ed il Polo Nord. Masse d’aria di origine diversa viaggiano lungo i meridiani, sconvolgendo la naturale circolazione che presuppone il trasporto delle masse, nell’Emisfero Boreale, da ovest verso est.

Oggi, per molte regioni, sarà l’ultimo giorno di caldo. La perturbazione atlantica, descritta più volte in precedenti editoriali, volerà rapida sulla Francia, impattando sul muro anticiclonico ma insinuandosi al suo interno alle alte quote dell’atmosfera. Aria fresca dal nord Atlantico, che andrà a scontrarsi con quella calda africana. Un mix pericoloso che, stante anche le ultime mappe precipitative, potrebbe causare la formazione di fenomeni particolarmente violenti.

Temperature in picchiata, rovesci, temporali, grandinate, neve su Alpi
Una descrizione, quella titolare, assai eloquente. Saranno elementi caratterizzanti del fine settimana e dell’avvio della nuova. Le prime piogge, o meglio, i primi rovesci e temporali, colpiranno il nord a partire dalla giornata di domani, quando si attendono sconfinamenti su aree pianeggianti.

I venti, inizialmente sud occidentali, registreranno una graduale rotazione, sul Mare di Sardegna, da ovest-nordovest, annunciando così l’ingresso della Bassa Pressione oceanica sui bacini di ponente. Giungeremo al sabato, quando la perturbazione si posizionerà sul Mar Ligure, una giornata di intenso maltempo in alcune aree del nord, di marcata instabilità su quelle centrali, con fenomeni in rapida discesa meridionale.

Sottolineiamo, è cronaca di quel che si osserva dalla lettura delle mappe, possibili forti piogge, rovesci e temporali sul nordest, Veneto e Friuli potrebbero registrare cumulati superiori ai 50-60 mm nell’arco di appena 6 ore. Stime, vero, che andranno verificate, ma che è bene prendere in considerazione alla luce dell’assenza precipitativa che perdura da tempo. Altro elemento fondamentale il calo termico, che si farà sensibile su tutte le regioni e che, rispetto ai valori attuali, potrebbe segnare scarti termici negativi sino a 15 gradi!

Tendenza che proseguirebbe anche domenica, con maggiore diffusione dei fenomeni ma lieve riduzione dell’intensità. L’area perturbata stagnerebbe sul Mediterraneo centrale, perdendo parzialmente parte del proprio potenziale. Ma andrebbe a pescare poi l’aria fredda presente sulla Russia europea, ove agisce un nucleo Artico. Ed ecco allora che il calo termico si farebbe ancor più convinto, il nordest potrebbe assaporare le prime temperature invernali, specie in montagna, ove giungerebbero le prime nevicate a quote non impossibili.

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Europa sede perturbata
La naturale evoluzione ciclonica, che vuole lo spostamento da ovest verso est, piloterà il nucleo perturbato in direzione dei Balcani, poi del Mar Nero. I bacini di ponente registreranno un aumento nei valori di pressione, complice un’area stabilizzante tra penisola iberica e nord Africa. Le temperature aumenteranno di qualche grado, ma il fresco sarà sempre protagonista.

Tuttavia, e questo è fondamentale sottolinearlo, l’Europa centro occidentale resterebbe preda di un’imponente lacuna barica, uno scenario perturbato che sfrutterebbe il peggioramento pregresso portando nuove precipitazioni, da metà settimana, sulle regioni settentrionali. Potrebbe soltanto essere il preludio di un altro fendente piovoso nel cuore del Mediterraneo centrale.

Ultime piogge lunedì, poi miglioramento, ma non per tutti:
Facile intuire che lo spostamento ciclonico favorirà la cessazione dei fenomeni. La giornata di lunedì porterà ancora rovesci sulle regioni meridionali, inizialmente anche sul medio Adriatico.

Martedì giornata tutto sommato stabile, climaticamente gradevole, fresca in serata, di notte ed al primo mattino. Persisteranno degli addensamenti pomeridiani su principali comprensori montani, specie quelli appenninici, ma non si prevedono ulteriori precipitazioni.

Ombrelli che comunque non dovranno essere riposti con troppa leggerezza. Il giro di boa settimanale proporrà l’avvicinamento di una nuova perturbazione oceanica alle regioni settentrionali, la traiettoria potrebbe rivelarsi un po’ più settentrionale della precedente, così che le prime piogge, diffuse e localmente moderate, colpirebbero il nord. Altrove tempo stabile, ma in attesa dell’armata autunnale.

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