Il giorno prima dello storico nubifragio del 16 settembre scorso, sulla zona di Ancona il tempo aveva lanciato più di un segnale inequivocabile sull’imminente peggioramento, ma nessuno poteva immaginare cosa si sarebbe scatenato il giorno seguente: gli estremi del giorno 15 settembre a casa mia (San Biagio di Osimo, 10 km. a s/sw di Ancona e 5 km. a nord di Osimo) erano stati di +20.2° come minima e di +25.0° come massima. Un’umidità opprimente aveva caratterizzato l’intera giornata, stante un vento teso di Scirocco seguito da una debole pioggia notturna. Il dewpoint aveva raggiunto addirittura i +21° e non era sceso mai sotto i +16°. Insomma, l’energia da spendere era davvero tanta! Tutti i previsori davano temporali sulla costa delle Marche per la mattina di sabato, in attenuazione nel corso del pomeriggio. Il rischio di fenomeni forti era presente un po’ su tutta la costa del Medio Adriatico, in particolare tra l’Anconetano e il Riminese, per l’avanzata verso levante di una depressione che aveva già causato piogge torrenziali e ingenti danni su parte del Settentrione. Anche la protezione civile aveva lanciato un’allerta per le Marche, ma si trattava comunque di un rischio maltempo non elevatissimo, quasi una “previsione di routine” in un periodo dell’anno in cui i temporali sono spesso frequenti ed anche intensi sulla Regione. La sera del 15 dense nuvole basse e scure erano giunte dal mare, per poi dissolversi dopo cena, lasciando comunque una pesante foschia. Andai a letto annotando una temperatura di +21.1° alle 00:30 circa con debole brezza da nord, valore insolitamente alto per una notte di metà settembre…
La mattina dopo vengo svegliato intorno alle 08:30 da tuoni assordanti e dallo scrosciare della pioggia sul tetto di casa. Penso che le previsioni, una volta tanto, sono state perfettamente rispettate… Guardando dalla finestra mi accorgo subito che si tratta di una cella temporalesca proveniente dal mare, quindi da E-S/E, con cielo chiuso e assai scuro, pure per nubi basse e plumbee provenienti da quella direzione. Di solito i temporali marittimi sono rari qui nella mia zona, ma sono anche quelli che scaricano i quantitativi più ingenti di pioggia, specie alla fine dell’estate e all’inizio dell’autunno, quando il mare Adriatico è ancora caldo. Mi accorgo però che non si tratta del solito temporale ma bensì di un vero e proprio nubifragio quando la pioggia, invece di calare d’intensità, si fa sempre più violenta, divenendo alluvionale: il rain rate sale dagli 80 – 95 mm/h. ai 95 – 155 mm/h., rimanendo fisso a questi valori per circa un’ora!!! Il vento prima si dispone da N/NE, divenendo moderato con raffiche sui 25 km/h., poi gira da n/w e infine da w/sw, scemando d’intensità. Lampi violacei e accecanti solcano un cielo uniformemente nero, mentre la visibilità crolla a poche decine di metri. Alle 08:30 erano caduti 13 mm. in totale, che alle 08:45 erano diventato 25, mentre un quarto d’ora dopo il pluviometro segnava già 52 mm.! Alle 09:30, quando ormai il diluvio ha concesso una tregua, si sono accumulati in tutto 90 mm., caduti quindi in poco più di un’ora… Un valore superiore al totale medio di settembre sceso in soli 70 minuti! Già il mio giardino è semiallagato e nei dintorni la situazione si fa sempre più difficile. Essendo volontario della Protezione Civile, vengo chiamato in soccorso nella zona di Camerano, subito a ovest del Conero e 5 km. ad est di casa mia. In auto, mi accorgo che alcune strade nella zona in cui abito sono già impercorribili, perché attraversate da torrenti limacciosi e impetuosi che trascinano pietrisco e detriti dalle colline circostanti. Nelle parti basse si accumulano anche 50 cm. d’acqua e fango sulla carreggiata. Sempre verso le 09:30 il cielo s’è leggermente schiarito verso levante, ma un muro d’acqua impressionate si staglia stavolta verso w. e s/w, dove i fulmini e i lampi si fanno ancora più violenti e continui. Il vento rinforza da quella direzione ed in breve si scatena il finimondo! Un vero e proprio uragano d’acqua s’abbatte su tutta la zona a sud di Ancona, con raffiche da ponente fin sui 50 km/h. e rain rate segnalati da diverse stazioni amatoriali ben oltre i 200 – 250 mm/h. (punta RECORD di 318 mm/h. a Castelfidardo, vicino Osimo). La visibilità ridiscende a poche decine di metri e i lampi accecanti non danno tregua. In poche decine di minuti la situazione degenera definitivamente… Per dare un’idea della valanga d’acqua abbattutasi in poco tempo sulla zona, basti pensare che il torrente Aspio (che si snoda per 23 km. creando una vallata tra Osimo e il Conero, ricca di insediamenti industriali e commerciali) è salito di un metro in 10 minuti ed ha raggiunto quasi 5 mt. di profondità in appena un’ora!!! Normalmente questo torrente ha una profondità di appena 30 cm e d’estate spesso si riduce a un rigagnolo… Ma nonostante questo, anche in passato ha causato non pochi problemi con le sue piene e i conseguenti allagamenti. Verso le 11:30 il disastro si è ormai compiuto: in poco più di 3 ore sono caduti tra i 150 e i 180 mm. di pioggia nella zona di Osimo, Castelfidardo, Offagna e Camerano, tutta quella cioè a sud di Ancona e ad ovest del Conero. Gli stessi quantitativi che normalmente cadono sommando i 2 mesi più piovosi dell’anno! I campi sono ormai diventati delle paludi fangose, da tutte le colline scendono torrenti d’acqua e fango impazziti, che in alcuni punti hanno persino la forza di trascinare le auto, strappare l’asfalto dalla carreggiata e sradicare i cancelli delle case oltre a piccoli alberi! Ma la situazione peggiore si creerà ad Osimo Stazione e tra San Biagio di Osimo ed Osimo stessa. Qui passano alcuni fossi e piccoli torrentelli che poi confluiscono nell’Aspio. Tutti questi corsi d’acqua tracimano quasi contemporaneamente e con una furia mai vista da queste parti. Numerose persone vengono salvate dai vigili del fuoco nella piccola valle tra Osimo e San Biagio, mentre rischiano di essere portate via dalla corrente nelle loro auto. Qui si avranno danni gravissimi, con fabbriche e case allagate, strade letteralmente inondate di fango e detriti sparsi ovunque. Osimo in poco tempo si troverà circondata dall’acqua e quasi completamente isolata dagli allagamenti. Molti anche gli smottamenti e le piccole frane in tutte le colline della zona. Come già accennato, un vero e proprio disastro si verifica comunque lungo il corso dell’Aspio in località Osimo Stazione e tra i comuni di Osimo, Castelfidardo e Camerano. Qui il torrente tracima con una furia mai vista, insieme ai fossi che raccolgono l’acqua delle colline circostanti, sommergendo campi, strade, fabbriche e abitazioni con un’onda di fango e acqua alta anche 1 metro. Ma nelle parti basse, dove s’incanala la piena, in breve il livello d’acqua e fango raggiunge i 2-3 metri, sommergendo tutto! Nella zona è il caos, le strade minori sono ormai quasi completamente bloccate, così come la ferrovia adriatica. I centri commerciali della zona vengono evacuati per precauzione. Decine e decine di automobili sono trascinate via dalla piena, alcune finiscono nel fiume Aspio e altre nel Musone (dove si getta l’Aspio poco prima di arrivare al mare), altre ancora saranno ritrovate ammassate le une sulle altre.