Il mese di ottobre sta per giungere al capolinea e con tutta probabilità ci troveremo ad archiviare 31 giorni complessivamente miti, senza peraltro escludere diffuse anomalie termicamente positive. Ma nel corso degli ultimi giorni abbiamo discusso su quanto fosse normale quanto stava accadendo e quanto accadrà nell’ultima settimana. Per quello che abbiamo definito “un ottobre old style”.
Bene, quelli che in meteorologia definiamo simpaticamente “freddofili” (letteralmente “amanti del freddo”), si staranno chiedendo quale sarà la data che sancirà la prima vera bordata fredda sul Mediterraneo. Di quelle, per intenderci, in grado di far abbassare repentinamente le temperature, portando la neve in montagna a quote relativamente basse (diciamo dai 1200 m. in su).
Chi quotidianamente ha la possibilità di scrutare tra le righe degli innumerevoli articoli proposti dal MTG, si sarà certamente reso conto che almeno fin verso i primi giorni del mese di novembre è alta la probabilità che le correnti miti occidentali (di provenienza atlantica) seguitino a recitare il ruolo di indiscusse protagoniste. Solo attorno al 5 del nuovo mese si intravedono segnali interessanti che lasciano presagire connotati climatici non propriamente miti.
Statisticamente parlando capita frequentemente che proprio dopo le festività di “Tutti i Santi” si trovi a dover fare i conti con le bordate fredde scagliate dai principali serbatoi freddi in giro per il continente europeo. Ed analizzando la media delle osservazioni dei più importanti modelli di previsione, tali segnali paiono esserci tutti. Segnali che indicano una probabile influenza orientale destinata ad interessare principalmente i nostri settori di Levante.
A tutto ciò vanno aggiunti particolari non di poco conto. Il tipo di circolazione che ha preso piede in quest’ultima settimana determinerà l’accumulo di aria fredda a latitudini settentrionali (a parte la Russia orientale). Un serbatoio pronto ad agire qualora venissero a crearsi le giuste condizioni per un suo parziale svuotamento. I movimenti delle varie figure bariche presenti sullo scacchiere continentale pare vogliano far sì che parte di quell’aria possa raggiungere prima i Paesi dell’Est per poi gettarsi nel Mediterraneo.
Il perché và ricercato nell’indebolimento della struttura depressionaria presente sull’Islanda (ad opera di notevoli pressioni fredde sul suo lato occidentale) e che determinerà un rinvigorimento dell’alta pressione delle Azzorre di concerto con l’anticiclone posizionato sulla Russia europea (che tenderebbe a postarsi verso la Scandinavia e rinforzarsi nuovamente). Un mix in grado di inibire le correnti miti occidentali ed innescarne altre fredde di estrazione continentale. Insomma, si dovesse scommettere su una data d’arrivo del primo freddo, punterei sul 7-10 del prossimo mese. Ma come tutte le scommesse vi può essere una discreta percentuale d’errore. Non esiteremo pertanto nel cercare di ridurla con gli aggiornamenti quotidiani relativi al lungo periodo.