PRIMAVERA SCOPPIETTANTE Dovevamo attendere addirittura metà maggio per vedere le tipiche “burrasche stagionali”, quelle che portano repentini cambiamenti meteo con temperature in picchiata in quelle che sono le tradizionali ed alterne vicende meteo primaverili. L’estate è ormai ad un passo e, nelle ultime settimane, troppo spesso il clima ha assunto dei connotati a tratti tipici della bella stagione, che hanno soffocato i classici eccessi di brio della primavera.
Quello che vivremo fra il week-end e l’inizio di settimana sarà dunque un tentativo, certamente un po’ tardivo, della primavera di mostrare il suo ruolo caratteristico, piuttosto che l’andamento troppo costantemente indirizzato su canoni anticiclonici e temperature al di sopra della norma. Abbiamo già dedicato spazio agli effetti del peggioramento sul Nord, dove le diffuse precipitazioni e la neve in montagna rappresenteranno un’importante svolta rispetto alla piega meteo delle ultime settimane.
Non ci saranno però solo, piogge, temporali o nevicate: l’entità della perturbazione, pur incapace di affondare con i medesimi effetti verso le regioni centro-meridionali, farà strutturare un profondo vortice ciclonico al suolo, che comporterà un generale rinforzo dei venti a cavallo fra domenica lunedì. Ce ne sarà per tutti: dalla Bora su Trieste fino al più tiepido libeccio al Sud, passando per la Tramontana, il Foehn ed il Maestrale che interesseranno le restanti zone del Paese.
Tutto l’esercito dei venti settentrionali, fatta eccezione per il Foehn in Val Padana, contribuirà ad una corposa diminuzione delle temperature, in quanto farà precipitare l’aria fredda che accompagnerà la perturbazione e che inizialmente si addosserà in modo più importante alle zone alpine, ove saranno così favorite le nevicate fino a quote attorno ai 1200-1500 metri.