Due possenti strutture bariche catalizzano l’attenzione previsionale odierna.
La prima è Tomke, poderoso anticiclone di origine azzorriana posizionata, con il suo picco a 1030 hPa, ad occidente delle Isole Britanniche. La seconda è Paolini, insistente ciclone polare che, col suo minimo a 978 hPa e supportato da feroci venti gelidi polari, apporta continuo carburante alla rapida discesa del proprio fronte freddo verso le aree centrali continentali.
Fattasi ormai da parte la configurazione anticiclonica orientale, presente solamente con due piccoli, ma ancora vigorosi, picchi a 1022 hPa, gli spifferi freddi polari hanno quasi il campo libero per discendere verso le Regioni sud-orientali europee.
Nel Mediterraneo imperversano ancora le turbolenze cicloniche. L’invasione delle coste sud-orientali spagnole non mostra segni di cedimento, a differenza della sempre più debole formazione ionica in fase di dissolvimento.
La gigantesca struttura artica stende tutto il lungo tappeto gelido sopra i territori centro-orientali europei. La fase di sviluppo si sta notevolmente amplificando. Le Capitali baltiche sono le più colpite da questo sussulto freddo. Cieli molto coperti da stratocumuli rovesciano piogge continue tra Berlino e Mosca.
Ad occidente prevale il dominio anticiclonico oceanico. In predominanza su quasi tutto il settore centro-occidentale, sposta i suoi interessi verso il Mediterraneo occidentale, coinvolgendo l’intera Penisola italiana.
A nord del Marocco spicca il cuore nuvoloso della persistente goccia fredda. Bloccata contro le coste sud-orientali ispaniche rovescia, grazie alle sue formazioni cumulonembiche, violenti temporali sopra l’intera area circostante.