Così, in una vasta panoramiche sul nostro Continente, si potrebbe descrivere l’evoluzione dettata del run delle GFS e riguardante il periodo compreso tra il 1° ed il 2 di giugno p.v.
Nel dettaglio viene messo in evidenza una duplice azione di due figure altopressorie, ben solide e che si collocano: una in Atlantico, a largo delle coste del Portogallo (HP Azzorre) e l’altra tra il medio oriente e la Russia sino a lambire il Mar di Kara.
Tale configurazione indica in maniera molto lampante ove si vanno a consolidare i geopotenziali più “robusti” e come si aprono, vengono lette, le due figure di HP sub tropicale (cfr. rielaborazione grafica del modello GFS).
La prima, atlantica, è ben salda in Oceano e mostra dei gpts inossidabili di chiara “radice” sub tropicale; l’altra sviluppa, attraverso un’onda termica molto ampia e calda, la sua azione sull’est europeo.
Nella pratica un “bolla d’aria” anomala si è insediata in area russa e sta esercitando la sua azione, con una netta fase di compressione adiabatica, sulle vaste pianure orientali. In Oceano, data la netta dinamicità dell’anticiclone, si propongono delle spinte dinamiche molto variabili e con frequenti pulsazioni verso nord.
Quindi il getto tropicale viene costantemente messo sotto pressione e fatica nel suo spostamento verso levante a causa di un cavo d’onda, getto polare, che si apre in direzione dell’Europa settore nord-occidentale e centro-meridionale (bacino centro-occidentale del Mediterraneo).
Pertanto, la distribuzione dei flussi, correnti ad alta quota, sembra voglia ancora penalizzare la nostra Penisola attraverso delle saccature (depressioni di origine nord atlantica) che, in maniera molto cadenzata, vanno ad interferire sulla “tanto attesa stabilità estiva”.
Si prospetterebbe dunque una, tra le tante passate, situazione di estrema instabilità atmosferica dovuta a frequenti infiltrazioni di aria fredda dal nord del Continente.
Anche l’andamento termico, data questa particolare configurazione, sembrerebbe indicare una situazione di: “sotto la media”.
Torniamo a ribadire, come segnalato in un editoriale pubblicato verso la fine del mese marzo, che “l’anomalia”, distribuzione dei valori termici, è dovuta ad un netto contrasto tra il settore di ENE del Continente e quello di WSW .
Il caldo, estate dirompente, ha come principale obiettivo, al momento, non certamente il Nostro mare.