Il solco barico di Isaak a 996 hPa sopra i Paesi Baltici si dimostra essere la fucina fredda dell’affondo freddo scandinavo. Le sue indicazioni instabili vengono recepite dal fido avamposto Hajo, prossimo al Mar Nero, con i suoi 1000 hPa.
Quest’ultima depressione, colpevole delle instabilità italiche di questo “ponte della Repubblica”, ha spostato, anche a causa della rimonta altopressionaria mediterranea a 1012 hPa, il suo raggio d’azione verso i territori ucraini.
A nord, proteso con tutto il suo esteso volume, appare un lungo fronte freddo capace di attraversare le coste del Mare del Nord ed affacciarsi sui territori tedeschi.
Ad occidente l’innalzamento latitudinale dell’anticiclone azzorriano, imponente oggi con i suoi 1035 hPa sopra i cieli scozzesi, ha rilasciato una vasta cupola protettive sopra tutto il settore di ponente continentale, minacciato da una non lontana voragine barica (999 hPa) incuneata sopra i cieli azzorriani.
Le nubi che solo qualche giorno fa offuscavano i cieli italiani si sono dissolte e si sono protratte verso i territori Ucraini e Bielorussi.
La struttura della saccatura scandinava è ancora ben visibile sopra i cieli orientali europei. Dal fulcro baltico si estendono rovesci prolungati, anche di forma temporalesca, da Copenaghen a Mosca, elargendo nuova linfa al settore meridionale posto al margine del Mar Nero.
La situazione meteorologica italiana ha ritrovato nuova stabilità. La quasi totale assenza di nubi testimonia il definitivo allontanamento delle precipitazioni ed il risplendere del sole.
Sopra tutto il settore occidentale del Continente si assiste ad una importante protezione anticiclonica, anche se viene messa alla prova dall’avvicinamento di un lungo fronte occluso prossimo alle coste lusitane.