Il sole torna a splendere con convinzione su tutta la Penisola, se osservassimo l’immagine satellitare del primo mattino potremmo notare l’affermazione anticiclonica che va a limitare quel flusso di aria fresca e instabile che ci ha interessato per diversi giorni determinando condizioni di cattivo tempo su varie aree peninsulari. L’effetto più evidente è stato il calo termico che ha investito l’intera Penisola, i valori massimi sono calati sensibilmente, così come le minime, che spesso si sono attestate al di sotto della norma stagionale.
Ne conosciamo le cause, a prescindere dalle masse d’aria fredda di estrazione polare che si sono riversate verso Sud, v’è stato un imponente cambio circolatorio a livello continentale. L’Alta Pressione oceanica s’è spinta verso nord, convogliando una vasta saccatura verso le zone orientali dell’Europa, con successiva estensione alle nostre regioni. V’è stato poi un contributo caldo umido proveniente dal basso Mediterraneo che ha incentivato il contrasto termico con l’aria fredda in discesa dalle alte latitudini europee.
S’è formata così un’ampia area di Bassa Pressione con due diversi minimi: uno nell’area Danubiana, l’altro sul nostro Stivale. Ecco quindi spiegata la fase di maltempo alla base di rovesci e temporali diffusi, sovente di moderata o persino forte intensità. Un mese di Maggio che si è chiuso quindi all’insegna del tempo primaverile, dopo che per giorni aveva dettato tempi e modi meteorologici un campo anticiclonico nord africano. Un’ondata di calore al di fuori della norma, diciamo pure eccezionale, che per qualche attimo ha riportato in vita lo spettro della terribile Estate 2003.
Oggi ecco che lo scenario cambia, stiamo registrando un generale aumento della pressione per l’espansione verso est dell’Alta Pressione oceanica. L’aria fredda viene così spostata verso Levante, mentre in Italia giungono correnti più miti di origine atlantica. Permarrà una circolazione di tipo settentrionale, questo è vero, ma l’instabilità non sarà più diffusa, bensì limitata alle ore centrali della giornata nelle zone interne a ridosso dei rilievi.
Il maggiore riscaldamento diurno andrà ad acuire i moti verticali, responsabili della formazione di quelle celle temporalesche che portano i fenomeni ad interessare le zone ove il sole picchia maggiormente. Seguendo le proiezioni modellistiche odierne possiamo confermare la genesi di numerose aree temporalesche lungo la dorsale appenninica, in particolare nei settori centro settentrionali, così come lungo i rilievi alpini. Potranno esservi, in quest’ultimo caso, degli sconfinamenti verso la pedemontana, nel Triveneto non si escludono degli excursus serali, anche al piano, tra Veneto e Friuli.
Per quel che concerne le temperature, visto il maggiore soleggiamento sono attese in aumento nei valori massimi, mentre le minime non subiranno sostanziali variazioni, mantenendosi localmente al di sotto della norma stagionale.