Le previsioni meteo a lungo termine per il periodo natalizio propongono un continuo balletto fra le evoluzioni presentate dai vari modelli matematici di previsione, a conferma di una bassa predicibilità quando ormai manca appena una settimana al giorno di Natale. Nella giornata di ieri prevalevano le ipotesi di staticità anticiclonica addirittura fino a fine anno, quest’oggi invece appaiono degli interessanti risvolti a carattere freddo di tipo invernale già per i giorni 25 e 26. Nel frattempo nubi e precipitazioni continuano ad essere protagonisti sul nostro Paese.
Gran parte dell’Italia si trova infatti ancora avvolta da una struttura depressionaria, bloccata da vari giorni sul settore centro-occidentale del Mediterraneo, per via della ostinata presenza anticiclonica protesa dal Mediterraneo Orientale alla Russia. La lenta evoluzione della circolazione di bassa pressione è stata alla base delle forti condizioni di maltempo su parte della nostra Penisola, con precipitazioni di notevole abbondanza.
Ora si entra in una fase di convalescenza, in quanto si sta assistendo ad ovest al risveglio dell’anticiclone oceanico, il quale ha tutte le intenzioni di espandersi in direzione dell’Europa Centro-Occidentale e del Mediterraneo, dopo le frequenti sortite ad alte latitudini che hanno inevitabilmente sospinto frequenti affondi depressionari a carattere freddo fin sulle nostre regioni.
Per il fine settimana, grazie all’ulteriore espansione verso est dell’Anticiclone, l’Italia uscirà del tutto fuori dall’influenza depressionaria, in trasferimento verso Balcani, Mar Nero e Penisola Ellenica. Resterà l’eredità di un flusso di correnti fresche settentrionali, le quali manterranno un po’ di nubi, specie sulle aree esposte dei versanti adriatici e del Meridione della Penisola.
Le strade dei modelli matematici si dividono invece in prossimità dei giorni antecedenti al Natale, per l’inizio della prossima settimana. A questo proposito possiamo descrivere in breve qual è l’evoluzione proposta dai due principali centri di calcolo a livello americano ed europeo, gli unici che si spingono in proiezioni ad oltre 7 giorni.
Le ECMWF, intravedono già fra Martedì 23 e Mercoledì 24 una prima corposa discesa fredda artica scandinava in direzione dell’Europa centro-orientale e dei Balcani, con l’alito freddo che gradualmente prenderà le zone orientali della Penisola. Fra Natale e Santo Stefano è attesa l’ulteriore retrogressione del nucleo ciclonico d’aria fredda artica-continentale che, con moto retrogrado, giungerebbe a coinvolgere soprattutto le zone centro-settentrionali dell’Italia, sotto la regia dell’anticiclone russo-scandinavo.
Il modello americano GFS è invece in parte diverso, in quanto propone uno schema diverso per i giorni che precederanno il Santo Natale, con la discesa fredda dalla Penisola Scandinava destinata a sorvolare i territori più orientali europei al confine con la Russia ed il Mar Nero. In questa fase l’Italia resterebbe saldamente sotto la protezione di un vasto anticiclone, la cui base solida sul Mediterraneo giungerebbe ad elevarsi fin verso la Penisola Scandinava, lungo i meridiani centrali europei.
Per le mappe americane le vere novità verrebbero poco più avanti, immediatamente dopo Natale, per opera dell’Alta Pressione Russa che andrebbe ad agganciare la cellula altopressoria scandinava. Questa dinamica indebolirebbe il campo barico sul Mediterraneo, esponendolo alla progressiva influenza del vasto lago freddo ciclonico presente sull’Europa Orientale.
Si tratta solo di ipotesi ancora ampiamente da confermare, tuttavia durante il periodo compreso fra il Natale ed il Capodanno sono notevolmente salite le possibilità di un deciso cambio circolatorio a livello europeo ed i segnali ci sono tutti. L’eventuale rinforzo dell’Alta Pressione in sede scandinava impedirebbe peraltro l’ingresso delle correnti miti oceaniche sul Continente Europeo, dando via libera allo scorrimento di masse d’aria gelide da est verso ovest.