La nostra Penisola continua a restare imprigionata all’interno di una ruota depressionaria, collegata ad una saccatura protesa dal Nord Europea. Da svariati giorni non vi sono scostamenti significativi del perno ciclonico ad ovest della nostra Penisola: si tratta di una situazione che ha determinato le gravi situazioni di maltempo e le eccezionali nevicate che hanno sommerso buona parte dell’Arco Alpino.
Il centro di bassa pressione, ieri tra Baleari e Sardegna, sembra sbloccarsi e finalmente muoversi verso est-sud/est. Attualmente si va posizionando poco a sud delle coste meridionali della Sardegna, ben individuabile dal Satellite per i corpi nuvolosi che si arricciano attorno al centro depressionario, il quale peraltro rappresenta il minimo di geopotenziale presente alle quote superiori dell’atmosfera.
Le nubi in rotazione attorno al vortice stanno determinando una situazione di maltempo nelle ultime ore sul sud della Sardegna, con le piogge più abbondanti sul cagliaritano. Nel capoluogo le piogge intermittenti fin da inizio giornata hanno portato fino a questo momento 25 millimetri di pioggia, un valore abbastanza rilevante per le piogge che di norma interessano tali zone. Per trovare un valore giornaliero superiore, bisogna risalire al 22 Ottobre, giorno dell’alluvione lampo quando erano caduti oltre 100 millimetri in appena un paio d’ore. Piogge così abbondanti sono state incentivate dalla ritornate sciroccale in quota, associata al graduale transito del minimo barico.
Un fronte nuvoloso si è nel frattempo sviluppato all’estremo Sud, lungo il binario ascendente della saccatura presente sull’Italia. Piogge interessano in particolare Puglia (fenomeni intensi sul Salento), Calabria e Basilicata, le stesse zone risparmiate negli ultimi giorni da precipitazioni significative, ora coinvolte per il graduale movimento verso est della circolazione di bassa pressione. Nonostante le nubi ed i fenomeni, i termometri non hanno faticato a salire al Sud, con picchi di 19 gradi sulla Puglia, la più interessata dal flusso meridionale gradualmente destinato ad attenuarsi.
Le condizioni meteo sono invece parzialmente migliorate sulle regioni centro-settentrionali, dopo il maltempo acuto delle precedenti 48 ore. Resta elevatissimo il rischio di valanghe su diverse zone alpine e diverse località valdostane sono precauzionalmente isolate. Gli ultimi colpi di coda della perturbazione porta fenomenologia a carattere sparso sul Nord Italia, fino al Mar Ligure. Il graduale moto verso est della saccatura incentiverà un ulteriore miglioramento al Nord, mentre residua instabilità agirà ancora al Sud, ove giungeranno correnti più fresche settentrionali.
Bisognerà però attendere il fine settimana per uscire definitivamente da questo lungo periodo instabile ed a tratti perturbato. Solo tra Sabato e Domenica un’espansione anticiclonica più decisa attenuerà gli effetti del residuo flusso instabile dai quadranti settentrionali, per un periodo di tempo più buono destinato probabilmente a protrarsi almeno fino al giorno di Natale. L’elemento su cui porre maggiore attenzione restano le valanghe, poiché col sole non saranno certo pochi gli appassionati sciatori che si lasceranno sfuggire il fine settimana bianco. Il rischio di valanghe dovrebbe mantenersi elevato per tutto il week-end, a causa di due principali fattori: gli sbalzi termici attesi e le probabili infiltrazioni di foehn saranno due facce della stessa medaglia che potrebbero concorrere a rendere molto instabile il manto nevoso.