La grossa perturbazione ciclonica presente a nord della Scozia, sfoderata con vigore dalle due voragini bariche a 968 e 965 hPa, è quasi giunta ai valichi alpini. I suoi fronti freddi van dall’Atlantico occidentale alla Penisola Iberica in duplice filar. Dell’anticiclone delle Azzorre si è persa traccia sull’Europa.
Una seconda perturbazione sconvolge la giornata odierna europea. Dalla depressione scandinava (992 hPa) si protrae un ramo gelido che imbianca gran parte della Germania settentrionale.
Sullo Ionio meridionale prevale anche oggi una situazione meteorologica molto instabile causata dalla violenta risalita umida del ciclone (994 hPa) nordafricano.
L’agguato multiplo del fronte freddo oceanico comporta precipitazioni cospicue su tutta la Penisola Iberica e nevicate ingenti sui Pirenei.
Tutto il versante occidentale del Continente viene segnato profondamente da piogge incessanti. La copertura nuvolosa si mostra molto compatta e viene rifornita continuamente di energia dai venti gelidi artici marittimi.
La perturbazione scandinava si muove dalla Germania verso i Paesi dell’Est, dispensando freddo e maltempo nevoso anche alla Polonia.
Curiosa e contrapposta situazione meteorologica in Italia. Al nord si assiste alla rimonta altopressionaria capace di sgomberare i cieli dalle nubi minacciose, offuscando, però, i panorami mattutini con fitte nebbie.
Al sud, invece, predomina incontrastata la perturbazione nordafricana. La sua carica di umidità e di pioggia invade soprattutto la Puglia disegnando, in questo modo, il suo obiettivo futuro: i Balcani.