Ancora meteo estremo, ancora USA. In questo inizio di settimana un pericoloso “noreaster” a ridosso del New England ha inferto un duro colpo alla regione. Gli americani definiscono noreaster un sistema di bassa pressione una struttura ciclonica caratterizzata sia dalla sua posizione sia dalla direzione di provenienza dei venti. In questo caso soddisfa entrambi i criteri e può essere considerato anche un “ciclone bomba” a causa della rapidità con cui si è intensificato.
Un “Ciclone Bomba” è ritenuto tale quando la pressione minima scende di almeno 24 millibar in 24 ore. Nel caso specifico la pressione è scesa di oltre 30 millibar in meno di 24 ore e ha stabilito un record di bassa pressione per il mese di ottobre a Boston (Providence, Rhode Island) e Portland ( Maine).
Al contrario di quel potrebbe sembrare stiamo parlando di situazioni abbastanza frequenti durante la stagione fredda, allorquando nel nord Atlantico si formano aree cicloniche particolarmente profonde ed estese.
Volendo approfondire il discorso tecnicamente ci sono criteri specifici per valutare questi processi e quindi per essere in grado di identificarli correttamente.
Sanders-Gyakum (1980) li ha definiti come quei processi in cui il calo della pressione superficiale centrale in un periodo di 24 ore è maggiore di 24 • senα/sen60, con α che è la latitudine media del centro di bassa pressione nel periodo considerato (18 hPa/24 ore, per 41º).
Il National Weather Service (NWS) di Boston ha riferito di raffiche di vento notturne a 90 mph presso Provincetown, nel Massachusetts. Le raffiche di vento hanno lasciato senza energia quasi mezzo milione di persone tra il Massachusetts e il Maine. Nel Connecticut, nel New Hampshire, a New York e Rhode Island, oltre 100000 case e aziende si sono svegliate al buio.
Nel movimento ciclonico le temperature dovrebbero crollare, attestandosi 10-20 gradi al di sotto delle medie climatiche di riferimento.