Un lungo fronte freddo taglia l’Europa centro-occidentale. Il vortice ciclonico Nikolai a 1011 hPa si sta adagiando sopra il Regno Britannico, mentre la vicina depressione Odin a 1019 hPa mette in difficoltà la parte settentrionale dell’anticiclone Anja sul confine italo-svizzero.
La traslazione nord-orientale di Odin coinvolge direttamente il picco della struttura anticiclonica di Anja (1024 hPa), spostato di forza sopra i territori balcanici.
Sulla Penisola Scandinava si distende la possente struttura vorticosa di Martin che, con i suoi 990 hPa, produce prolungate braccia occlusive che abbracciano i territori limitrofi.
Sull’Italia, tranne l’ondulazione presente sulle aree alpine di confine, si nota l’assenza di isobare, a testimoniare la staticità dell’alta pressione nordafricana in pieno controllo del settore mediterraneo.
Le depressioni Odin e Nikolai sovrastano con le loro nubi dense di pioggia l’intero versante occidentale dell’Europa.
Il fronte freddo che dalla Gran Bretagna si riversa sopra la Francia settentrionale è dispiegato, con le sue nubi più chiare, sopra lo Stretto della Manica, aggiungendo nuova linfa vitale alla depressione Odin presente sopra la Catena Alpina.
Questa vasta struttura depressionaria che offusca i cieli francesi tende, durante la giornata, a viaggiare verso i confini tedeschi sino a prolungare il suo raggio d’azione sull’Austria e Polonia.
Per l’Italia si tratta di un nuovo tentativo atlantico di destabilizzare l’egemonia anticiclonica nordafricana che sta imponendo la sua legge torrida all’intera Penisola. Sulla Catena alpina, con qualche intromissione nelle valli italiane, si assiste agli scontri termici più importanti.
La nuvolosità si protrae sino alla Pianura Padana, andando a braccetto con le elevate temperature che stentano ad attenuarsi.
Situazione temporalesca, invece, sopra i Paesi Baltici. La depressione Martin sconvolge la meteorologia locale risucchiando l’intero settore in un vortice di piogge intense e ben localizzate.