Il mese di maggio segna l’inizio della stagione secca al Sud Italia. Il regime pluviometrico mediterraneo prevede il massimo di pioggia in inverno ed il minimo in estate, con piogge molto sporadiche tra giugno e agosto, ma di scarsa consistenza già in maggio.
Man mano che si procede verso sud lungo la Penisola, questo regime pluviometrico si evidenzia maggiormente e il minimo estivo diviene più accentuato e si protrae per più tempo.
Se a Roma e Napoli in maggio cadono mediamente ancora circa 50 mm di pioggia, ed il minimo estivo si accentua solo tra giugno e luglio, a Palermo ne cadono solo 25, ed il minimo estivo si protrae fino a tutto agosto, e solo in settembre c’è una parziale ripresa delle precipitazioni.
Dati simili a quelli di Palermo si hanno un po’ in tutta la Sicilia, ma non solo, anche la Sardegna ha un regime climatico pienamente mediterraneo, e non solo Cagliari e il sud dell’isola, ma seppure in maniera leggermente meno accentuata, anche la parte settentrionale.
Vi è da notare che nelle nostre due Isole Maggiori, anche le zone interne soffrono di scarse precipitazioni nel semestre estivo, salvo le zone montane dove è più facile che si sviluppino temporali.
Calabria, zone costiere e vallive della Basilicata e Puglia salentina sono le altre zone in cui di solito, già da maggio, le precipitazioni si fanno sporadiche, e spesso associate a locali temporali.
Tale regime pluviometrico è presente ma già un po’ meno accentuato sui litorali del medio ed alto Tirreno (dalla Campania alla Toscana), mentre sul versante adriatico già dall’Abruzzo tende a scomparire.
A nord del Po, invece, la Primavera, e spesso proprio il mese di maggio, è il periodo più piovoso dell’anno (di solito insieme all’autunno), e non solo la quantità delle precipitazioni, ma anche la frequenza dei giorni di pioggia è elevata.
Questa primavera le differenze tra Nord e Sud Italia paiono particolarmente pronunciate: in alcune zone del Sud il periodo siccitoso è cominciato anche prima del previsto, soprattutto in Puglia, Calabria, sulla Sicilia sud-orientale; al Nord le piogge battono con frequenza superiore alla media, specie nell’alta Pianura Padana e nelle zone prealpine.
Non si tratta però di un’anomalia climatica, sarebbe anomalo se piovesse più al Sud che al Nord, ma solo di un’accentuazione della tendenza climatologica. Aprile ha visto infatti precipitazioni inferiori alla media (e temperature ben superiori) su tutta la Penisola Italiana e sul sud della Sardegna, mentre superiori alla media sul Nord Italia, ma anche, in opposizione al trend generale, su buona parte della Sicilia.
Anche il mese di maggio è iniziato sulla stessa falsariga, ma con la differenza che ha riportato le piogge, grazie ai frequenti temporali, anche in diverse zone interne e del versante adriatico della Penisola.
Va anche però sottolineato come l’ultima stagione invernale sia stata più piovosa della media in quasi tutta Italia, a parte il Piemonte e le aree alpine e prealpine delle Alpi centrali, tutte zone che hanno ben recuperato il deficit nell’ultimo mese e mezzo.
Solo in parte della Sardegna meridionale e orientale la pioggia ha latitato sia in inverno che in questa prima parte di primavera, col rischio che per avere piogge consistenti in questa zona si debba aspettare il prossimo autunno.