Febbraio conferma il suo rapporto speciale con la neve in Sardegna, anche se in questo favoloso 2005 si stanno superando realmente tutti i confronti. Emerge infatti un dato inconfutabile: più che l’entità del freddo, a sorprendere davvero è la frequenza di episodi rigidi, collegati quest’anno come non mai anche a concomitanti fasi instabili-perturbate.
E dopo la grande ondata di freddo di fine gennaio (dal 25 al 31 gennaio) che ha portato la neve fino a quote di pianura su gran parte della Sardegna, escludendo la zona di Cagliari, nessuno si sarebbe aspettato che il mese di febbraio avrebbe riportato freddo e neve così in abbondanza, sia pur generalmente a quote non bassissime, se non a brevi tratti.
E’ infatti in corso una nuova fase fredda che ormai va avanti da circa una settimana, davvero una persistenza non consueta per gli inverni a cui eravamo ormai abituati (avvezioni fredde brevi, anche intense, ma spesso apportatrici di scarsa fenomenologia), specie quelli della seconda parte degli anni ’90.
E frequenti nevicate a più riprese stanno ammantando colline e montagne di tutta la Sardegna, realmente trasformata in un irriconoscibile paesaggio alpino. Nelle montagne del Nuorese già a quote attorno ai 1000 metri, in alcuni punti il manto nevoso raggiunge oltre il metro d’altezza. Difficile quantificare la neve a quote più alte sui versanti particolarmente esposti.
E la neve non è mancata nemmeno sui rilievi del Cagliaritano, zona di Villacidro. Come testimoniano le foto in alto, il manto nevoso addirittura ha raggiunto picchi prossimi ai due metri il 20 febbraio.
Chissà cosa ci vorrà riservare marzo, certo se non ci saranno sciroccate frequenti e troppo intense, la neve dei rilievi del Gennargentu è destinata a resistere almeno fino a Pasqua.
Un inverno finora grande protagonista, sicuramente il più freddo del nuovo secolo, sia pur con una valutazione ancora approssimativa. Sicuramente non possiamo parlare di valori da record per le minime, anche perché sono finora mancate le classiche fasi stagnanti anticicloniche che spesso seguono le irruzioni fredde. Nel contempo, i valori diurni hanno risentito maggiormente delle condizioni meteo poco stabili, così che a sorprendere maggiormente per l’anomalia sono proprio le massime. Un confronto più oggettivo si denoterebbe con le medie delle isoterme in quota.
Le previsioni a breve sono ancora favorevoli ad abbondanti nevicate per le prossime 24 ore (previsti accumuli ingenti sul centro-nord dell’isola), poi forse prima e la neve e poi il freddo concederanno una tregua, grazie ad infiltrazioni di correnti più miti: un “messaggio” che la primavera non è poi così lontana, stagione che vede il brusco alternarsi di situazioni abbastanza estreme.