Non siamo gli unici a sperare che il cielo, prima o poi, diventi scuro e minacci pioggia. Più che un desiderio, una vera e propria necessità derivante dalla persistente anomalia barica che si protrae dallo corso Autunno. Gli Anticicloni, spesso quello delle Azzorre, hanno scelto la parte occidentale dell’Europa quale sede preferenziale. Ne deriva una tremenda siccità, che in alcuni casi è da considerarsi la peggiore degli ultimi 70 anni.
Considerano l’intero settore, l’Inverno è stato il più secco dal 1959. Rispetto alla media trentennale di riferimento – 1970/2000 – il mese di Febbraio ha visto cadere circa 1/4 delle precipitazioni. La situazione è particolarmente difficile in Spagna e Portogallo, basti pensare che in alcune zone sono stati accumulati – se così di può dire – appena 4 mm di pioggia. E’ il caso della Regione Spagnola dell’Aragon.
Nella Francia Meridionale, in località come Perpignan e Montepellier, i mm di pioggia caduti nell’arco dell’Inverno sono stati appena 10. Non ci si deve stupire, quindi, se i corsi d’acqua sono quasi a secco. La situazione più grave coinvolge il Dipartimento di Langedoc-Roussillon, un’area classificata a clima Mediterraneo. Come se non bastasse, la carenza di precipitazioni e le temperature spesso superiori alla norma hanno creato i presupposti per tremendi incendi. In Galizia e Catalogna, ad esempio, sono andati persi circa 2500 ha di vegetazione.
La speranza è che l’Atlantico, con le sue perturbazioni organizzate, possa presto porre rimedio ad una situazione che sta diventando insostenibile. A poco servono le gocce fredde – ad esempio quella che attualmente sta coinvolgendo la Spagna – che producono fenomeni spesso violenti in archi temporali ristretti. Il territorio necessità di precipitazioni costanti, non violente e ripetute nel tempo. Grandi quantità d’acqua su un suolo arido non fanno altro che incentivare fenomeni erosivi con tutte le conseguenze del caso.