Forse di questi tempi in molti riterranno un azzardo lo stilare una tendenza a lungo termine senza che si possa incappare in errori, talvolta importanti, come accaduto di recente. Tuttavia è bene rimarcare che la previsione a lungo termine rappresenta una linea di tendenza generale, frutto dell’osservazione di modelli matematici di previsione onde carpire, con la dovuta cautela ed esperienza professionale, i movimenti delle singole figure bariche.
L’evoluzione generale
Bene, detto ciò, quel che balza subito all’occhio è la tenace presenza di un’alta pressione delle Azzorre in pieno Oceano Atlantico, con scorrimento di masse d’aria fredda sul suo bordo orientale in direzione del Centro Europa e successivamente del Mediterraneo Centro occidentale. Evoluzione che pare destinata ad evolvere nel corso della prossima settimana, quando lo stesso anticiclone oceanico tenderà a piegare verso Nordest.
Ora, lo scenario ipotizzabile dipenderà, crediamo, in modo sostanziale dall’evoluzione barica di inizio settimana, allorquando la vasta depressione in quota muoverà dalla Penisola Iberica verso Est, in direzione della Grecia. Sull’Europa dell’Est permarrà, specie in sede Scandinava e Russo-Europea, una vasta circolazione ciclonica a carattere freddo, mentre l’alta pressione Russo-Siberiana tenderà a ritirarsi parzialmente verso Est.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Le ipotesi plausibili sono diverse, peraltro diametralmente opposte. Quella che trova maggiore riscontro nei modelli di previsione è l’espansione dell’alta pressione delle Azzorre verso la nostra Penisola, con scorrimento dell’aria fredda sopra menzionata in direzione dei Balcani, Grecia e Turchia. Una configurazione dettata dall’intensa attività Oceanica in prossimità della Groenlandia, che non permetterà all’anticiclone di permanere in sede Britannica e pertanto di facilitare lo scorrimento dell’aria fredda verso il Mediterraneo Centrale.
Altro elemento d’interesse, sempre ai fini dello scorrimento freddo, è il posizionamento della depressione che ad inizio della prossima settimana arrecherà condizioni di forte maltempo al Centro Sud, specie sulle due Isole maggiori. Una figura capace di calamitare verso sé la discesa d’aria fredda, rinvigorendo così la circolazione ciclonica.
Uno scenario che sembra non dover interessare la nostra Penisola, ma che andrà valutato con estrema attenzione. Riteniamo infatti che il fulcro attorno al quale si svilupperanno le diverse ipotesi è da ricercarsi nella circolazione alto zonale, come sopra descritto. Qualora difatti dovesse verificarsi (ipotesi non scartabile a priori) un indebolimento della stessa in prossimità della Groenlandia (con minore attività depressionaria in grado di schiacciare l’alta delle Azzorre verso il Mediterraneo), il disegno barico sopra descritto subirebbe delle sostanziali modifiche, con minore invadenza dell’anticiclone oceanico sul Mediterraneo e possibili interferenze fredde verso la nostra Penisola.
In conclusione
Rammentiamo ai lettori che quanto appena descritto rappresenta una linea di tendenza frutto di attente osservazioni in seno ai modelli di previsione. Tuttavia, ed il presente lo insegna, modifiche anche sostanziali potrebbero accorrere cammin facendo.