Sfruttando un momento di indecisione atmosferica tra Steffi (1026 hPa) e Reinhild (1025 hPa), Sasa (1013 hPa), vortice ciclonico artico, si infiltra lungo la valle dell’Elba e raggiunge di gran lena le Alpi Orientali.
Con questa incursione, l’organizzazione gelida artica ha dimostrato tutta la sua potenza, dopo esser stata relegata alle alte latitudini dal lungo predominio anticiclonico europeo.
Le due vette anticicloniche a 1021 hPa sulla Penisola Iberica e 1023 hPa sui territori russi occidentali consolidano le posizioni laterali di protezione meteorologica. La più aggredita è quella occidentale, che, anche oggi, deve rimboccarsi le maniche davanti al robusto attacco frontale del vortice ciclonico nordatlantico a 974 hPa.
Sull’Italia centro-meridionale insite nuovamente l’indolente ciclone secondario, capace di allungare il suo braccio occlusivo lungo tutto lo Ionio.
Svettano, al centro dell’immagine satellitare odierna, le nubi fredde e cariche di pioggia di provenienza artica. La forma a boomerang del fronte freddo di Sasa sovrasta i territori austriaci e sloveni sino a trafiggere le Regioni italiane orientali. La tregua meteorologica per questo settore è durata ben poco, colpita oggi da abbassamenti termometrici e rovesci diffusi.
Altra situazione instabile, anche se in via di diradamento, è presente sopra le Regioni centro-meridionali italiane. Velature condizionate da permanente variabilità incidono indistintamente dal Tirreno allo Ionio.
Ad occidente, l’agguerrito attacco frontale polare nordatlantico trova nella risalita azzorriana un valido avversario stoppando ogni tentativo di aggressione sopra i cieli della Normandia e lungo tutto il Golfo di Biscaglia, anche se gli scontri termici sono prossimi ad invadere le Isole Britanniche.