Il downburst è una brusca impennata dell’intensità del vento discendente da un temporale, con raffiche violentissime LINEARI e improvvise che possono raggiungere anche i 150 km/h: può essere accompagnato da forti piogge (downburst umido) oppure no (downburst secco).
Downburst in Arizona.
Il tornado (o tromba d’aria, in campo meteo sono sinonimi) è invece un vortice d’aria ROTATORIO, che si allunga dalla base di un cumulonembo (in una zona che si chiama wall-cloud o nube a muro).
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Tutti e due i fenomeni sono accomunati dall’estrema velocità del vento, nonché dalla sua improvvisa comparsa, ma hanno differenze intrinseche profonde: come già accennato, uno presenta raffiche lineari, mentre l’altra rotazionali; il downburst presenza aria fredda DISCENDENTE, mentre la tromba d’aria aria calda ASCENDENTE; infine in un fronte di raffiche la pressione è in improvvisa salita (“a dente di sega”), mentre nel caso di tornado è in forte e momentanea discesa.
E allora, perché questi fenomeni meteo si confondono?
Poiché, durante gli eventi temporaleschi più violenti, la gente comune non ha il tempo di distinguere l’origine di tale fenomeno, ma viene presa dal panico con le violente raffiche: oltretutto, spesso chi fa un report sul posto vede tanti danni e distruzione e pertanto non pensa a tali concetti scientifici.
È importante ribadire che tutti e due sono fenomeni meteo violenti che possono recare notevolissimi danni: la tromba d’aria può avere venti davvero estremi ma su un’area piuttosto circoscritta, mentre il downburst può interessare addirittura un’intera provincia, soprattutto nel caso di sistemi multicellulari o di sistemi convettivi temporaleschi a mesoscala.