Analogamente a quanto avvenuto per tutto maggio, anche il meteo dell’ultima settimana ha riservato scenari particolarmente anomali almeno in riferimento al bacino del Mediterraneo e all’Italia dove le temperature si sono confermate ancora decisamente inferiori alla norma.
Non si è comunque avuto più il freddo eccezionale che aveva prevalso in modo quasi ininterrotto per tutti i primi 20 giorni di maggio, con picchi termici da record e neve che aveva raggiunto quote estremamente basse come davvero non si ricorda nel periodo.
Tutto ciò risulta essere completamente inatteso, in virtù del fatto che negli ultimi anni, ma potremmo dire ormai decenni, c’eravamo abituati al fatto che proprio la primavera era la stagione che più di tutte aveva risentito del riscaldamento globale.
La situazione è mutata solo in parte nell’arco dell’ultima settimana. La mappa, relativa alle anomalie termiche dal 20 al 26 maggio, evidenzia il clima freddo sul Mediterraneo, ma in particolare l’Italia risulta fra le zone con gli scarti negativi dalla norma più importanti, principalmente al Centro-Sud.
Tale scenario fresco si è verificato non tanto a causa di nuovi apporti d’aria fredda dalle alte latitudini, ma piuttosto per il contesto meteo ancora molto turbolento, culminato nella nuova ondata di maltempo che si è manifestata nel corso del weekend.
Se consideriamo la situazione complessiva da inizio maggio, queste anomalie termiche negative dominano su quasi tutta l’Europa, in particolare il comparto centro-meridionale, a causa delle ondate artiche eccezionali che si sono susseguite una dopo l’altra.