L’ondata di piena del Po prosegue la sua lenta corsa lungo il confine lombardo-emiliano, mentre intanto è tornato a piovere su diverse regioni del Nord. Queste piogge non dovrebbero però fortunatamente costituire un elemento di ulteriore criticità, per via del fatto che non persisteranno troppo a lungo.
Lungo il corso d’acqua resta la massima allerta, con gli argini costantemente sotto monitoraggio da parte dei volontari della protezione civile dei vari Comuni e dei tecnici dell’Agenzia interregionale per il Po. Sono ancora chiusi alcuni ponti, fra cui quelli di San Benedetto Po, Viadana e Dosolo.
In queste ore la situazione più critica è attesa nel Mantovano, con l’onda di piena che dovrebbe raggiungere gli 8 metri e 70 centimetri all’idrometro di Borgoforte. A Boretto, in provincia di Reggio Emilia, la piena ha raggiunto i 7,73 metri, con livello in aumento lungo le stazioni di rilevamento verso valle.
Sempre nel mantovano, sono sotto osservazione anche i fiume Oglio e Secchia. Questi affluenti risentono del rigurgito determinato da difficoltà di confluenza nel Po, per effetto della piena in atto. Lungo l’Oglio restano chiusi i ponti di Torre d’Oglio e di Acquanegra.
Inizia invece a calare il livello del Po più ad ovest, con la piena passata fra piacentino e cremonese nella giornata del 26. A Cremona come nel Cremonese e nel Casalasco, le golene sono ancora tutte invase ed è iniziata la conta dei danni, comunque inferiori a quelli che si attendevano.
Resta l’allerta, perché il calo del livello del fiume è molto lento, tanto che scende al ritmo di soli 3 centimetri all’ora all’idrometro di Cremona. Inoltre le nuove piogge sul territorio e a monte creano un minimo di apprensione.